A Trinità dei Monti ci sono due orologi che segnano due orari diversi | Roma.Com

A Trinità dei Monti ci sono due orologi che segnano due orari diversi

Ripercorriamo la storia della chiesa, scoprendo il motivo di questo singolare fatto, sconosciuto ai molti, che vede coinvolto il Papato e un Paese da sempre amico.

La chiesa di Trinità dei Monti e la sua costruzione in più fasi

La chiesa di Trinità dei Monti è tra le più celebri della Capitale. Fondata da Carlo VIII nel 1943, la prima parte è in stile gotico, progettata dagli architetti Annibale Lippi e Gregorio Caronica, realizzata con pietre provenienti dalla città francese di Narbona. In seguito ai danni provocati dal sacco di Roma del 1527 si optò per il restauro e l’ampliamento dell’intero complesso anche grazie all’acquisto dei terreni circostanti. La faccita è stata conclusa nel 1570, adornata dai due campanili, su disegno di Giacomo Della Porta e Carlo Maderno.

La chiesa di Trinità dei Monti, la scala monumentale e il convento

La scala monumentale a due rampe che garantisce l’accesso è stata creata in seguito al dislivello dettato dalla realizzazione di una strada comissionata da papa Sisto V, che collegasse la zona del Pincio con la basilica di Santa Maria Maggiore. Oltre alla chiesa, il plesso comprende anche il convento, ed è costituita da un’unica navata su cui si affacciano sei cappelle laterali. Sui due campanili sono posti un orologio e una meridiana che indicherebbero  due ore diverse.

Una curiosità singolare che riguarda gli orologi dei due campanili

Un orologio segna l’ora di Roma, l’altro di Parigi e questo perché la chiesa è rivendicata dai francesi, tanto da essere citato in un rapporto della Corte dei conti transalpina in cui è criticata la gestione carente delle cinque chiesa francofone della Capitale. Da poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale prosegue la diatriba tra le due città per quanto riguarda il patrimonio immobiliare e spirituale che comprende anche 13 edifici del centro storico, tra cui Villa Medici, e il cui affidamento rientra all’interno degli accordi bilaterali tra la Francia e la Santa Sede.

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