“A li muli no ji sta reto, a li matti stai lontano”
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Può essere un complimento oppure una normale esclamazione, ma in generale è un’espressione che viene dar core, perchè indica un certo stupore nei confronti di qualcosa. L’hai mai sentita pronunciare?
“Anvedi” è un’espressione del dialetto romano che, con il tempo, è diventata talmente famosa, da essere tradotta perfino in un’altra lingua, l’inglese.
In terra britannica, questa parola si traduce infatti in “look what kind of stuff“, sebbene indichi più precisamente “anvedi che robba“, piuttosto che semplicemente “anvedi”. In italiano corretto, si traduce invece in frasi come “ma guarda un po’” oppure “ma tu pensa“, accompagnate da un certo stupore.
L’espressione è sempre pronunciata con stupore, poichè viene usata nelle situazioni in cui avviene qualcosa di sorprendente e, di conseguenza, è inevitabile esserne sorpresi, sia nel bene che nel male.
Proprio per questa ragione, “anvedi” è infatti una parola detta con spontaneità, che arriva “dar core“, dritta dall’anima.
Proprio per la spontaneità con cui “anvedi” si pronuncia, pare che l’espressione fosse particolarmente apprezzata dallo scrittore e regista Pier Paolo Pasolini.
Lo confermano le sue stesse parole, con le quali in passato ha cercato di spiegare per quale ragione gli piacesse così tanto l'”anvedi”. “È l’unico caso in cui il romano si scopre. Cioè rivela di possedere la capacità di stupirsi e di non essere sempre apparentemente cinico o distaccato. Perciò l’anvedi mi piace molto.”
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