“Tra Sacro e Profano” la pittura di Ulisse Scintu a Palazzo Ruspoli
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Le vacanze estive sono finite e per i più piccini è tempo di tornare ai banchi di scuola. Ma ai loro tempi come andavano a scuola i romani. Ecco come funzionava il sistema scolastico nell’antica Roma.
Sono ufficialmente terminate le vacanze estive ed è quindi tempo di chiudere l’ombrellone e ritornare alla vita di tutti i giorni.
Per i più grandi è quindi tempo di tornare al lavoro e per i più piccoli di rientrare a scuola, che nella maggior parte delle regioni riprenderà proprio il 16 settembre. Per loro è quindi ora di rifare gli zaini e riaprire i libri.
Anche ai tempi dell’antica Roma i più piccoli andavano a scuola. O meglio, quella che frequentavano non era una vera e propria scuola, ma un posto in cui venivano istruiti direttamente dai loro padri, oppure da un precettore, che solitamente era uno schiavo.
Lì imparavano a leggere, a scrivere e a contare e svolgevano anche delle attività fisiche.
In età imperiale, i genitori decidevano invece cosa insegnare ai loro figli. Poiché i romani acquisivano con il tempo sempre una maggiore cultura, era importante capire quali insegnamenti trasmettere ai propri figli.
In età imperiale invece, le madri erano le prime insegnanti dei loro figli. Anche loro poi avevano la possibilità di essere istruite e per questa ragione infatti avevano la facoltà di insegnare i figli nei primi anni.
Volendo avevano la possibilità di portarli direttamente a scuola, dove avrebbero potuto seguire delle lezioni, ma non sempre la cosa era vista di buon occhio. La madre aveva il compito principale di educare e curare i figli e il fatto che li lasciasse a scuola, veniva considerato come una sorta di morte della famiglia.
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