Bernardo Bertolucci, l'unico italiano ad aver vinto un Oscar alla regia | Roma.Com
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Bernardo Bertolucci, l’unico italiano ad aver vinto un Oscar alla regia

In occasione dell’anniversario della sua nascita, scopriamo alcune delle pellicole più amate del regista emiliano che ha fatto di Roma la sua seconda casa. Qual è il suo film che preferisci?

Gli esordi e gli influssi della famiglia e di Pasolini

Bernardo Bertolucci è nato il 16 marzo del 1941. Figlio d’arte, dato che il padre Giovanni è un produttore cinematografico e il fratello Giuseppe regista e autore teatrale. Già in età adolescenziale gira i suoi primi cortometraggi ma è fondamentale l’incontro e l’amicizia con Pier Paolo Pasolini. Il primo lavoro sarà assistente regista proprio di Pasolina nel film Accattone, per poi firmare insieme a Sergio Leone C’era una volta il West. Dopo questi apprendistati prestigiosi realizza la sua pellicola che si avvicina di più alla Nouvelle Vague francese, sia per il montaggio delle sequenze che per l’originalità delle inquadrature, dal titolo Prima della rivoluzione, in cui emerge la sua idea politica, mettendo in risalto la crisi sociale della borghesia.

I successi internazionali fino all’Oscar per la regia

Il successo arriva nel 1972 con Ultimo tango a Parigi, un dramma erotico tra una giovane ventenne e un uomo maturo che scatenerà scandali e polemiche ma che porterà grandi risultati ai botteghini. Bertolucci sarà condannato a quattro mesi per oscenità, ma riceverà anche un Nastro d’Argento e una candidatura all’Oscar come miglior regista. Segue un’altra pellicola molto amata come Novecento, con un cast stellare, da Robert De Niro a Gerard Depardieu. La punta di diamante della sua carriera sarà il kolossal L’ultimo imperatore del 1987 che racconterà la vicenda di un uomo costretto a passare dalla prigione della Città proibita all’esilio forzato a Pechino e con cui guadagnerà ben nove Oscar, tra cui quello come miglior regista.

I film dedicati ai giovani, inni alla libertà sessuale e mentale

Un importante ciclo riguarda tre pellicole dedicate ai giovani. Io ballo da sola, L’assedio e The Dreamers, tra sessualità e introspezione. Il primo mostra una nuova concezione per vivere se stessi durante il periodo adolescenziale, il secondo offre l’apertura mentale necessaria per accogliere le pulsioni del prossimo e il terzo è un manifesto della libertà sessuale e spirituale, un testamento lasciato a chi trarrà ispirazione dalle sue sceneggiature e dal suo modo di fare cinema.

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