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I 3 tipi da spiaggia nel 2025: stile romano sotto l’ombrellone

Dallo sdraio al mojito, un viaggio tra i personaggi che popolano il litorale romano con ironia, stile e quel tocco de Roma che non manca mai

 

L’estate vista da Ostia a Fregene

Chi ha detto che bisogna andare ai Caraibi per divertirsi? Per i romani, la vera estate si fa a Ostia, a Torvaianica, a Fregene. Tra sabbia bollente e granita al limone, ogni spiaggia del litorale laziale ha i suoi riti e i suoi personaggi. Ecco i tre tipi da spiaggia 2025, secondo la tradizione tutta romana: ironica, tagliente e un po’ nostalgica.

1. Er Fashion Victim

Lo riconosci subito: ciabatta griffata, occhiali da sole XXL, costume coordinato col pareo (anche se è un uomo). Sotto l’ombrellone porta un ventilatore USB e la cassa bluetooth sempre accesa su trap o reggaeton. Si fa il selfie ogni ora, ma solo col filtro giusto. Ordina solo poke o smoothie, guai a parlargli di panino con la frittata. Parla di Ibiza ma in realtà è sempre a Ostia Ponente. È il re della passerella da spiaggia e, se non lo guardi, si mette in posa lo stesso.

2. La Famija Coatta

Occupano sei ombrelloni, arrivano alle 8 con le borse frigo piene di pasta fredda, cocomero, pizzette e crocchette. I bambini urlano, i nonni giocano a carte, la zia mette la crema a tutti e il padre fa la pennica sotto il Sole a picco. Conquistano la spiaggia metro dopo metro, portano sedie, stuoie, palloni, racchettoni. Il clou arriva alle 13, con il pranzo trionfale in spiaggia e il brindisi col vino bianco. Una scena che si ripete ogni anno, da almeno tre generazioni.

3. Er Solitario Meditativo

Sta sempre all’ultima fila o al confine della spiaggia libera. Ha il libro in mano, la birra nello zaino e le cuffiette alle orecchie. Non parla con nessuno, ma osserva tutto. È il tipo che arriva presto, fa il bagno solo la mattina e guarda il mare per ore. Lo trovi spesso a scrivere sul taccuino o a scattare foto con la vecchia analogica. È il poeta della sabbia, quello che magari ha il cuore spezzato ma la pelle dorata. È romano, ma nessuno sa da quale quartiere viene. E forse va bene così.

La spiaggia come teatro romano

In fondo, il litorale romano è come Trastevere al mare. Tutto è spettacolo: il gelato che si scioglie, il cane che ruba il panino, la buca scavata dai bambini. Ogni romano ha un modo suo di vivere la spiaggia, ma tutti hanno in comune l’arte di prendersi poco sul serio. Che tu sia un fashionista, un nonno con l’ombrellone fisso o un solitario zen, alla fine basta un tramonto su Fiumicino per sentirsi in vacanza vera.

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