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Erano festeggiamenti dedicati alla dea Diana, e prevedevano rituali davvero particolari, come la creazione di ghirlande per i cani da caccia. Li conoscevi?
I Nemoralia erano degli antichi festeggiamenti romani che si celebravano ogni anno nei giorni che corrispondono al 13, al 14 e al 15 agosto, durante i quali oggi secondo la tradizione, si festeggia l’Assunzione.
Si svolgevano in onore della dea Diana e prendevano luogo presso il Santuario di Diana al Lago di Nemi, da cui deriva il nome di Nemoralia. La gente però li conosceva anche con altri nomi, cioè come il Festival di Diana e il Festival delle Torce, sia perchè erano dedicati alla dea Diana, sia per il fatto che consistevano in processioni durante le quali i fedeli portavano delle torce illuminate.
Non è del tutto chiaro il motivo per cui i Nemoralia si celebravano proprio in quelle calde giornate d’agosto. Certo è che i giorni di festeggiamento della dea, hanno delle origini molto antiche, che risalgono ai secoli precedenti la nascita di Cristo, esattamente intorno al terzo secolo A.C.
I Nemoralia erano un momento dell’anno talmente caro ai romani che molti poeti e scrittori ne hanno parlato nelle loro opere. Tra questi, Ovidio e Stazio, considerati tra i massimi esponenti della letteratura romana, hanno descritto in dettaglio questi festeggiamenti.
Ovidio, per esempio, ha raccontato la festa come una grande processione alla quale partecipavano sia i fedeli che i cani da caccia, dato che la protezione della dea riguardava tutti. Ha narrato però che la marcia era preceduta da un rituale preparatorio, che consisteva nel lavare i propri capelli e nel riempirli di fiori e boccioli.
Stazio, invece, non menziona questo rituale nei suoi testi, ma descrive la processione come un modo per fuggire dalla realtà terrena per rifugiarsi sotto la protezione degli dei e come un momento a cui partecipavano sia gli uomini che i cani da caccia, che con l’occasione indossavano delle ghirlande di fiori.
In ogni caso, per tutti, la festa era un’occasione per rendere grazie a Diana, attraverso offerte e per chiederle dei favori, come la guarigione dalle malattie e la prosperità.
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