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Il cinema e il riuso creativo delle sue immagini in un Festival unico nel suo genere

Dopo il successo delle edizioni precedenti, “UnArchive Found Footage Fest” torna per il terzo anno in molte location della Capitale e con una giuria di fama internazionale.

Un festival in costante crescita e diffuso in molte location

Dal 27 maggio al 1 giugno torna UnArchive Found Footage Fest, giunto alla sua terza edizione. Il festival è un punto di riferimento internazionale dedicato alle pratiche di riuso creativo delle immagini d’archivio. L’ispirazione di quest’anno è la rigenerazione, intesa come capacità delle opere audiovisive di vivere più esistenze. Molti gli spazi adibiti a questa manifestazione, dal Cinema Intrastevere alla Real Academia de España, dalla Casa Internazionale delle Donne all’Orto Botanico, dal Live Alcazar all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, dalla libreria Zalib allo Spazio Scena.

Il concorso internazionale e le sezioni principali

Al centro della kermesse il concorso internazionale, che vede la presentazione di venti opere realizzate negli ultimi tre anni, divise tra lungo e cortometraggi, incentrati su forme innovative di riuso d’archivio. La giuria, composta da Federica Foglia, Costanza Quatriglio e Eyal Sivan, e la giuria studenti guidata dal regista Agostino Ferrente, assegneranno i premi valutando le opere non solo per la qualità artistica, ma anche per il nuovo messaggio che sapranno dare alle immagini. In programma anche alcune sezioni, da Frontiere, che riflette sui limiti geografici e simbolici di questa pratica e Panorami italiani, con autori nazionali, tra cui Samuele Rossi, con un toccante lavoro sugli ultimi giorni di vita di Enrico Berlinguer.

Alcuni degli ospiti dell’edizione 2025

Tra gli ospiti spicca il ritorno di Bill Morrison con il suo cineconcerto darker scritto assieme al premio oscar David Lang accompagnato da un ensemble di archi dell’Auditorium Parco della Musica diretto da Tonino Battista. In programma un omaggio a Andrei Ujică, che presenta il suo ultimo lavoro Twst – Things We Said Today. La chiusura del festival sarà affidata all’opera di Edgar Reitz, autore fondamentale della memoria cinematografica europea, che insieme a Jörg Adolph presenta Subject: Filmmaking, un film costruito sui materiali dei laboratori scolastici da lui condotti.

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