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Roma, il cinema e l’estate: 3 film iconici da rivedere

Per questa estate, su Roma…namente, abbiamo scelto tre titoli che profumano di mare, vacanze, e battute cult. Tre film che raccontano l’estate italiana con protagonisti assolutamente romani. Eccoli!

 

Attori romani, protagonisti dentro e fuori lo schermo

Roma non è solo una città, ma una voce inconfondibile del nostro cinema. Non serve che appaia in ogni inquadratura: la romanità si riconosce nei personaggi, nei dialoghi, nel modo di stare al mondo degli attori che l’hanno resa celebre. Quegli interpreti ironici, profondi, viscerali che hanno saputo raccontare l’Italia in tutte le sue sfumature, e che spesso, d’estate, ci hanno fatto ridere, riflettere, emozionare. L’umorismo romano, con la sua capacità di passare dal comico al malinconico, ha reso i film più che semplici storie: vere e proprie fotografie dell’Italia che siamo (e siamo stati). È proprio in questo spirito che oggi, per Roma…namente, vogliamo consigliarvi tre film epici, solari, spudoratamente italiani… con grandi attori romani protagonisti. la romanità ha avuto il potere di rendere indimenticabili i personaggi che ha interpretato.

Viaggi di nozze (1995) – Carlo Verdone

È il 1995 quando Carlo Verdone, al 14° film da regista, sceneggiatore ed attore dà vita ad un film che ancora è uno dei migliori spaccati dell’estate italiana. Tre coppie di neosposi partono per la luna di miele… e tutto va a rotoli. In questo film-cult, Carlo Verdone interpreta tre personaggi indimenticabili, ognuno protagonista di un viaggio di nozze tragicomico.

C’è Raniero, vedovo pedante e opprimente, che ossessiona la nuova moglie con paragoni continui alla defunta. Poi Ivano, coatto romano esplosivo, in viaggio con la moglie Jessica tra discoteche e crisi d’identità (“Ivanooo, famme sognà!”). Infine Giovannino, uomo mite e rassegnato, che invece della luna di miele si ritrova intrappolato dai problemi familiari mai risolti e costretto a dover gestire il papà ormai anziano abbandonando al suo destino la sua sposina.

Verdone si trasforma letteralmente in ognuno dei tre, mettendo in scena con ironia e amarezza le contraddizioni dell’amore e del matrimonio anni ’90. Battute diventate proverbiali, personaggi che ancora oggi fanno scuola: un ritratto tutto italiano, comico e crudele al punto giusto.

Sapore di mare (1983) – Christian De Sica

Un tuffo negli anni ’60, tra spiagge affollate, juke-box, primi amori e gelati sciolti al sole. “Sapore di mare” è una delle commedie balneari più amate del cinema italiano, capace di far ridere, sognare e – sorprendentemente – anche commuovere.

Diretto da un altro grande romano doc, come Carlo Vanzina, il film racconta l’estate di un gruppo di ragazzi a Forte dei Marmi, tra vacanze spensierate, nuove conoscenze e amori destinati a lasciare il segno. Christian De Sica, romano doc, interpreta Felicino, personaggio tenero e impacciato che incarna tutta la goffaggine delle cotte estive adolescenziali.

Tra racchettoni in spiaggia, balli lenti alle feste in villa e sguardi rubati sotto l’ombrellone, il film dipinge con nostalgia e ironia una stagione della vita in cui tutto sembra eterno… anche se dura solo un’estate. E a rendere ancora più coinvolgente il tutto, una colonna sonora da urlo, con i grandi successi italiani degli anni ’60.

Il sorpasso (1962) – Vittorio Gassman

Se non lo hai mai visto, questa è l’occasione perfetta. “Il sorpasso” è uno dei capolavori assoluti del cinema italiano e uno dei ritratti più brillanti dell’Italia del boom economico.

Tutto comincia a Roma, durante un Ferragosto deserto. Bruno, quarantenne romano, simpatico e invadente (un monumentale Vittorio Gassman), convince il timido studente Roberto a seguirlo in macchina per una gita fuori porta. Quello che doveva essere un pomeriggio diventa un viaggio pieno di incontri, risate, provocazioni e rivelazioni, in un’Italia veloce e contraddittoria, tra la voglia di leggerezza e la paura del cambiamento.

Gassman è travolgente: irresistibile, arrogante, affascinante. Il film alterna toni da commedia brillante a momenti di profonda malinconia, con un finale che lascia il segno. Un vero e proprio cult che ha ispirato generazioni di registi.

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