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La storia di San Valentino, il patrono degli innamorati, è circondato da un alone di mistero che affascina da secoli. Le sue origini si intrecciano con racconti di coraggio, amore e sacrificio. Ma quali sono i veri segreti di questa figura? Scopriamoli insieme!
San Valentino, il santo degli innamorati, è una figura avvolta nella leggenda e nel mistero. Vissuto nel III secolo d.C., fu un sacerdote cristiano martirizzato a Roma per aver celebrato matrimoni segreti tra giovani coppie, sfidando l’editto dell’imperatore Claudio II.
Proprio per questo motivo è oggi venerato come il patrono dell’amore. La sua festa, il 14 febbraio, è ormai un simbolo universale di romanticismo, ma pochi sanno che le sue reliquie sono sparse in più luoghi, e uno dei suoi teschi si trova proprio a Roma.
Il teschio attribuito a San Valentino è conservato nella Basilica di Santa Maria in Cosmedin, famosa anche per ospitare la celebre Bocca della Verità. Lungo la navata della chiesa, in una teca di vetro decorata, è possibile vedere il cranio adornato da una corona di fiori, un dettaglio che rende ancora più affascinante il mistero del santo.
Ma come è arrivata qui questa reliquia? Nel Medioevo era comune suddividere le spoglie dei santi per diffonderne il culto in diverse chiese, e così parti del corpo di San Valentino si trovano anche in altre città, come Terni, la sua città natale, e Dublino.
L’enigma delle sue reliquie non fa che aumentare il fascino di questa figura, che continua a essere simbolo di amore e sacrificio. Che si creda o meno alla sua storia, visitare la Basilica di Santa Maria in Cosmedin per ammirare il teschio di San Valentino può essere un’esperienza suggestiva, soprattutto per chi vuole scoprire un lato meno conosciuto della festa degli innamorati. Un luogo in cui il sacro e il romantico si intrecciano in un’unica, affascinante leggenda.
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