Caricamento...

Il rigore, l’odiato ma anche amato calcio in porta

foto di: Immagini prese dal web

Da anni decide il destino delle partite e per questo motivo può essere tanto amato quanto temuto. Ma come nasce il rigore? Vi ricordate del cucchiaio di Totti?

Un momento decisivo nato per punire i difensori

Da anni decide la sorte delle partite e ogni calciatore e tifoso trema quando arriva il suo momento. Il rigore è quel calcio decisivo in porta che in pochi minuti è in grado di determinare la vittoria oppure la sconfitta di una partita.

Da diversi anni fa rabbrividire ogni calciatore o portiere ma c’era un tempo in cui questo temuto calcio non esisteva.

Il rigore nasce solamente il 2 giugno del 1981, grazie ad un portiere londinese che voleva trovare il modo di “punire i difensori duri e scorretti”. Aveva appena assistito ad una partita della Coppa d’Inghilterra tra le squadre dello Stoke City e il Notts County, durante la quale un giocatore del Notts aveva fermato un pallone in corsa con le proprie mani. Aveva compiuto un atto davvero scorretto per il mondo del calcio ma era stato punito semplicemente con un calcio di punizione, che però non era riuscito ad entrare in rete.

Per questo motivo il portiere londinese aveva pensato a qualcosa che potesse pesare sulle azioni dei difensori ed ecco quindi che nasce il rigore e la cosiddetta regola degli 11 metri.

Sin dall’inizio si doveva trattare di un calcio, che doveva essere effettuato a 11 metri di distanza dalla porta. A differenza del calcio di punizione, durante il rigore non ci sarebbe potuto essere nessuno se non il calciatore e il portiere, che si sarebbe potuto avvicinare alla palla solamente per 5 metri.

Una questione di tecnica e fortuna

Non ci sono grandi strategie per poter segnare un bel rigore. Bisogna cogliere il momento giusto e sperare che il portiere si lanci in un lato della porta, per poi tirare un bel calcio verso il centro e fare goal.

Bisogna quindi prestare molta attenzione, perché un rigore sbagliato può essere fatale per la partita, come è accaduto ai Mondiali del 1994. Si giocava una partita contro il Brasile e Roberto Baggio doveva calciare un rigore per l’Italia. Purtroppo però aveva sbagliato la mira e così la vittoria è andata in fumo.

La cosa però non si è ripetuta nel 2006. Il rigore ben segnato di Fabio Grosso durante la partita dell’Italia contro la Germania, aveva garantito agli azzurri l’accesso alla finale, cui era conseguita l’incredibile vittoria contro la Francia.

Il rigore che ha fatto la storia

Un rigore è quindi il momento decisivo di una partita, ma anche il gesto iconico che può segnare la carriera di un calciatore. Basta pensare a Totti e al suo rigore, oggi conosciuto come cucchiaio.

In un partita del 2000 contro l’Olanda aveva segnato un goal pazzesco, che oggi è rimasto nella storia del calcio. Da non dimenticare c’è poi il goal del pupone durante la semifinale dei Mondiali del 2006 contro l’Australia. Il suo rigore era stato decisivo e aveva condotto la squadra a una meritatissima vittoria.