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Nato come ospedale per i marinai genovesi che approdavano al porto di Ripa Grande, la chiesa è stata rifatta nel corso del ‘700 e del secolo successivo. Ma cosa si può vedere al suo interno?
La chiesa di San Giovanni Battista dei Genovesi si trova a Trastevere ed è la chiesa nazionale dei genovesi residenti nella Capitale. Inaugurata nel 1492 da un ricco genovese, Meliaduce Cicala, comprendeva un ospedale per i marinai che approdavano al porto di Ripa Grande. Dopo pochi anni è stata istituita la Confraternita che ha amministrato il plesso, attivo fino alla metà del ‘700. Nello stesso secolo è stato compiuto un restauro importante, con la costruzione della facciata e l’aggiunta dell’abside.
L’interno si presenta a navata unica e ospita diverse opere di prestigio, come la cappella di santa Caterina Fieschi, un tabernacolo degli oli santi, la pala dell’altare maggiore, realizzata dal pittore caravaggesco Nicola Regnier, il monumento funebre di Meliaduce Cicala e una lapide che ricorda che in questo posto è stata piantata la prima palma a Roma. Nella lunetta sopra il portale d’entrata si trova lo stemma di Genova.
Nell’ex ospedale si trova un portale quattrocentesco che introduce al chiostro rinascimentale con al centro un pozzo di travertino della fine del XV secolo, fiancheggiato da due colonne ioniche. Nel chiostro si trovano alcuni elementi architettonici della chiesa antica, tra cui quattro capitelli e due fiamme in travertino del Seicento, una colonna tortile medioevale, un frammento di balaustra e uno stemma nobiliare. Dal chiostro si accede all’oratorio di san Giovanni Battista dei Genovesi, con soffitto a cassettoni e affreschi con storie della Vergine e di Giovanni Battista.
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