La Chiesa di Santa Maria in Traspontina, il trionfo del barocco nei pressi del Vaticano | Roma.Com

La Chiesa di Santa Maria in Traspontina, il trionfo del barocco nei pressi del Vaticano

Questo edificio è stato tra i pochi ad essere risparmiati durante la costruzione di Via della Conciliazione, ecco le caratteristiche della facciata e degli interni. E tu ci sei stato?

Le antiche origini di una chiesa che è stata costruita durante il Rinascimento

La Chiesa di Santa Maria in Traspontina si trova nel rione Borgo ed è affidata dalla Beata Vergine del Monte Carmelo. Nei pressi del Vaticano, è stata fondata nel XVI secolo in sostituzione di una già preesistente, fatta demolire dal papa Pio IV in quanto ostacolo alle traiettorie delle bombarde di Castel Sant’Angelo, motivo per cui la cupola appare schiacciata. La chiesa occupa probabilmente il luogo in cui sorgeva un antico sepolcro di epoca romana a forma di piramide, che nel Medioevo si riteneva fosse stata la tomba di Romolo. Con l’apertura di via della Conciliazione, è stato tra i pochi edifici a esseere risparmiato, con la sola aggiunta di alcuni scalini.

Le caratteristiche principali esterne e interne dell’edificio

L’ampia facciata è a due ordini di lesene, che la dividono in cinque campate in cui si aprono tre portali e due nicchie. Le tre campate superiori presentano, invece, due finestre cieche e raccordi laterali. Sopra il portale principale a colonne marmoree, si trova una nicchia in cui è posto il gruppo della Madonna con Bambino in stucco, risalente al ‘700. All’interno la chiesa è costituito da una pianta a croce latina, con un’unica navata e cappelle laterali, il transetto poco sporgente, un profondo coro con un’abside semicircolare.

L’altare maggiore con un’icona di grande rilievo artistico

A colpire è l’altare maggiore barocco, opera di Carlo Fontana, che ospita un’icona della Madonna bizantina. Quest’immagine, secondo un’antica tradizione, fu portata dai padri Carmelitani in Europa al tempo della loro migrazione dal Monte Carmelo, nella prima metà del XIII secolo. Oggi possiamo vedere solo una copia tarda dell’originale, andato perduto durante il periodo della Repubblica Romana.

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