La Chiesa di Santa Maria Liberatrice, il luogo di culto del rione Testaccio | Roma.Com
Follow Us:

La Chiesa di Santa Maria Liberatrice, il luogo di culto del rione Testaccio

Costruita all’inizio del secolo scorso in stile neo-romanico e neo-bizantino, ospita al suo interno affreschi degni di nota, scopriamo la sua storia e le sue caratteristiche architettoniche.

La chiesa di Santa Maria Liberatrice e la storia della sua costruzione

La chiesa di Santa Maria Liberatrice è l’unica parrocchia del rione Testaccio, sorge su un terreno acquistato dalla Santa Sede durante il pontificato di Leone XIII (1878-1903) ma la sua costruzione risale ai primi dello scorso secolo, quando è stata assegnata ai salesiani. Il papa Pio X ha voluto che la chiesa fosse legata alla memoria della popolazione romana e per questo le diede il titolo di Santa Maria Liberatrice, che era appartenuto alla chiesa omonima costruita nel XIII secolo sopra le rovine di Santa Maria Antiqua al Foro, ristrutturata da Onorio Longhi nel 1617 e distrutta nel 1899.

La chiesa di Santa Maria Liberatrice e la sua facciata

In stile neo-romanico, realizzata in laterizio e travertino, è stata progettata dall’architetto torinese Mario Ceradini, con una facciata imponente e divisa in tre portali ad arco a tutto sesto.

Quello centrale è ornata nella parte superiore da due grandi cerchi di marmo e da mosaici. Quello superiore rappresenta la Crocifissione, con il Cristo vestito e a occhi aperti, la Maddalena e San Giovanni, quello inferiore vede raffigurata la Madonna tra i Santi Pietro e Paolo.

La chiesa di Santa Maria Liberatrice e la sua struttura interna

L’interno della Chiesa è diviso in tre navate, grazie a colonne con capitelli con i simboli degli evangelisti. Il pavimento di quella centrale è ornato da un mosaico in bianco e nero con frammenti di marmi policromi con elementi geometrici e simboli zodiacali che sono raffigurati, con un impatto visivo immediato per chi la visita. Un edificio moderno ma che guarda al passato, proponendo in una rivisitazione attuale degli stilemi di stili precedenti.

Condividi:

Potrebbero ineressarti anche...

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL