Chiude i battenti l'istituzione culinaria di Roma, il cornettaro
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C’è gente che l’aspetta co’ ansia da inizio gennaio! La colazione di Pasqua è una delle esperienze più goduriose del panorama gastronomico romano, ‘nsomma ‘na sciccheria firmata Roma! Ma di cosa si compone?
Preparate le tavole, ma soprattutto “panza mia fatte capanna“, perché arriva la colazione dell’anno più attesa dai romani nostrani. Stiamo parlando della tradizionale, e mai stucchevole (diciamoci la verità), colazione pasquale! Non una semplice colazione e nemmeno un fighettismo brunch, ma ‘n pranzo de Natale versione primaverile! Di cosa si parla quando parliamo di colazione pasquale? Inaugurazione tipica del periodo post-digiuno della Quaresima, questa usanza romana prevede la realizzazione de ‘na tavolata de leccornie, tutte made in Rome. Nello specifico, come attesta il nome, si tratta di una robusta colazione da fare la domenica di Pasqua, ricca di pietanze della tradizione gastronomica romana. Insomma, una serie di piatti belli sostanziosi, appositamente creati, per sfamare dopo i quaranta giorni di astensione, ad esempio dalla carne, che precedono il giorno della resurrezione di Cristo. Vediamoli insieme!
Sulla tavola romana, solitamente ben apparecchiata per l’occasione, in questa particolare mattinata dell’anno è possibile trovare una quantità di prodotti autoctoni, sia dolci sia salati, da leccarsi i baffi anche per chi non li ha!
(Fonte: Il Giornale del Cibo)
Come:
(Fonte: RicettaSprint.it)
In altre parole, una vera colazione da campioni che, da tempo immemore, tramandiamo di generazione in generazione, e dopo la quale i credenti, solitamente, si avviano a messa. A proposito di celebrazioni, quest’anno il Papa anticiperà la via Crucis, in ottemperanza al decreto sul coprifuoco e l’accesso alla Messa di Pasqua sarà limitato a pochissimi fedeli, su prenotazione dei biglietti (tramite posta o fax al Vaticano).
(Fonte: Quotidiano.net)
Nei giorni 3, 4 e 5 aprile, infatti, l’Italia sarà di nuovo zona rossa tutta e ci si potrà recare alla funzione liturgica, nella chiesa più vicina a casa, soltanto previa compilazione di un’autocertificazione, sempre distanziati e limitando contatti che possano favorire il contagio. Il giorno di Pasqua i sacerdoti, esortati dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) sono chiamati a celebrare un «numero di messe in grado di corrispondere alla prevedibile affluenza dei fedeli nella chiesa», e invitati a trasmettere le celebrazioni in diretta streaming per chi non potrà partecipare. La Santa Messa di Pasqua, con orario 10-12 e la benedizione Urbi et Orbi, potrà essere seguita in diretta tv su Rai1 o Tv2000, e in streaming su RaiPlay.
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