La colazione di Pasqua, 'na sciccheria tutta romana!
3 Aprile 2021
C’è gente che l’aspetta co’ ansia da inizio gennaio! La colazione di Pasqua è una delle esperienze più goduriose del panorama gastronomico romano, ‘nsomma ‘na sciccheria firmata Roma! Ma di cosa si compone?
La colazione di Pasqua a Roma
Preparate le tavole, ma soprattutto “panza mia fatte capanna“, perché arriva la colazione dell’anno più attesa dai romani nostrani. Stiamo parlando della tradizionale, e mai stucchevole (diciamoci la verità), colazione pasquale! Non una semplice colazione e nemmeno un fighettismo brunch, ma ‘n pranzo de Natale versione primaverile! Di cosa si parla quando parliamo di colazione pasquale? Inaugurazione tipica del periodo post-digiuno della Quaresima, questa usanza romana prevede la realizzazione de ‘na tavolata de leccornie, tutte made in Rome. Nello specifico, come attesta il nome, si tratta di una robusta colazione da fare la domenica di Pasqua, ricca di pietanze della tradizione gastronomica romana. Insomma, una serie di piatti belli sostanziosi, appositamente creati, per sfamare dopo i quaranta giorni di astensione, ad esempio dalla carne, che precedono il giorno della resurrezione di Cristo. Vediamoli insieme!
Le pietanze della colazione pasquale
Sulla tavola romana, solitamente ben apparecchiata per l’occasione, in questa particolare mattinata dell’anno è possibile trovare una quantità di prodotti autoctoni, sia dolci sia salati, da leccarsi i baffi anche per chi non li ha!
(Fonte: Il Giornale del Cibo)
Come:
vari tipi di salumi, tra i quali l’immancabile corallina. Uno specifico salame romano, composto di tre parti di carne magra di maiale macinato e una parte di lardello a cubetti;
la pizza di Pasqua salata al formaggio. Una sorta di impasto a lunga lievitazione alto, ripieno di pecorino, pepe, e per chi vuole ricotta, utile ad accompagnare gli altri elementi della colazione, consumato sopratutto nelle campagne romane;
(Fonte: RicettaSprint.it)
le uova sode, spesso anche colorate, con sopra un po’ di maionese, per chi la gradisce;
la pizza sbattuta, una torta soffice come il pan di Spagna, ma preparata in tutto il Lazio, durante il periodo che precede la Pasqua, accompagnata con latte, caffè o con le uova di cioccolato;
la frittata coi carciofi, ingrediente green per eccellenza della cucina romana, insieme al broccolo; o con gli asparagi, rigorosamente raccolti a mano nei giorni precedenti.
la coratella d’agnello, sempre con i carciofi, ché dell’abbacchio nun se butta via gnente, ma che potrebbe risultare indigesta, soprattutto a colazione, dunque non sempre proposta;
una selezione di formaggi, dal pecorino al cacio;
succhi di frutta, bevande di ogni tipo, un po’ come nei catering degli alberghi, tra cui ‘o Squajo, cioè cacao amaro disciolto in latte caldo a volontà, zuccherato a piacere e, se volete, sormontato da un pizzico di panna montata;
In altre parole, una vera colazione da campioni che, da tempo immemore, tramandiamo di generazione in generazione, e dopo la quale i credenti, solitamente, si avviano a messa. A proposito di celebrazioni, quest’anno il Papa anticiperà la via Crucis, in ottemperanza al decreto sul coprifuoco e l’accesso alla Messa di Pasqua sarà limitato a pochissimi fedeli, su prenotazione dei biglietti (tramite posta o fax al Vaticano).
(Fonte: Quotidiano.net)
Nei giorni 3, 4 e 5 aprile, infatti, l’Italia sarà di nuovo zona rossatutta e ci si potrà recare alla funzione liturgica, nella chiesa più vicina a casa, soltanto previa compilazione di un’autocertificazione, sempre distanziati e limitando contatti che possano favorire il contagio. Il giorno di Pasqua i sacerdoti, esortati dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) sono chiamati a celebrare un «numero di messe in grado di corrispondere alla prevedibile affluenza dei fedeli nella chiesa», e invitati a trasmettere le celebrazioni in diretta streaming per chi non potrà partecipare. La Santa Messa di Pasqua, con orario 10-12 e la benedizione Urbi et Orbi, potrà essere seguita in diretta tv su Rai1 o Tv2000, e in streaming su RaiPlay.
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