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La fontana dell’Acqua Acetosa: una sorgente dimenticata nel cuore della città

Una delle fontane più antiche e suggestive di Roma, nascosta tra gli alberi del quartiere Parioli. Questa perla storica, costruita nel XVII secolo, racconta un legame profondo tra la città e le sue acque.

Un luogo carico di fascino e storia

La fontana dell’Acqua Acetosa e i suoi illustri inizi

La fontana dell’Acqua Acetosa si trova nel quartiere Parioli, in un angolo tranquillo immerso nel verde. Fu costruita nel XVII secolo per volontà di papa Paolo V, con l’obiettivo di incanalare una sorgente dalle presunte proprietà terapeutiche. L’acqua, che scorre ancora oggi dalle sue bocche in pietra, era considerata miracolosa, tanto da attirare non solo i cittadini romani ma anche numerosi pellegrini da ogni parte dell’Italia. I documenti storici parlano di file ordinate di fedeli che si recavano lì per riempire ampolle e bottiglie, convinti dei suoi effetti curativi.

Un simbolo apprezzato per secoli

Per secoli, la fontana è stata un vero e proprio simbolo di salute e benessere. Il fatto che si trovasse fuori dal centro urbano la rendeva particolarmente suggestiva. Era una meta domenicale per le famiglie, ma anche un punto di riferimento per gli appassionati di medicina naturale. Alcune cronache ottocentesche raccontano di come l’acqua venisse persino imbottigliata e venduta in tutta Roma. Questo ne aumentava la fama, trasformandola in una vera e propria marca ante litteram.

Origine del nome e proprietà dell’acqua

Il sapore che le dà il nome

Il nome Acetosa deriva dal caratteristico sapore acidulo dell’acqua, causato dalla presenza di numerosi sali minerali, tra cui bicarbonato e ferro. Questo gusto particolare non era gradito a tutti, ma proprio per questo veniva considerato un indice della sua purezza e della sua efficacia curativa. I romani la bevevano con convinzione, e spesso consigliavano il suo uso a chi soffriva di problemi digestivi o disturbi di stomaco.

Una tradizione popolare che resiste

Ancora oggi, la fontana è considerata una memoria storica della medicina popolare romana. Anche se la sua fama è calata con l’arrivo dell’acqua potabile moderna e dei rimedi farmaceutici, il suo valore simbolico resta forte. Alcuni cittadini, soprattutto i più anziani, continuano a visitarla per raccogliere un po’ della sua acqua e mantener viva una tradizione che parla di natura, semplicità e connessione col territorio.

Un’oasi nascosta tra i pini

Nel cuore verde dei Parioli

La fontana dell’Acqua Acetosa è immersa in un piccolo parco che si apre verso il Tevere. Lontano dalle rotte turistiche più battute, questo angolo offre un’oasi di pace, perfetta per una passeggiata rigenerante. I pini secolari, il silenzio interrotto solo dal suono dell’acqua, e il panorama che si scorge tra gli alberi rendono il luogo particolarmente suggestivo. È un’area frequentata soprattutto da residenti e sportivi, che lo considerano un luogo ideale per rilassarsi o fare jogging lontano dal traffico.

Un tesoro da riscoprire

La fontana dell’Acqua Acetosa rappresenta uno di quei luoghi che Roma custodisce con discrezione. È un patrimonio silenzioso, che racconta storie dimenticate e invita chi lo visita a rallentare. Per chi ama scoprire l’anima nascosta della capitale, questa fontana è un piccolo gioiello che merita di essere conosciuto e valorizzato.

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