La Piazza di Campitelli, con la scenografica chiesa e fontana | Roma.Com
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La Piazza di Campitelli, con la scenografica chiesa e fontana

A pochi passi dal Campidoglio si trova questa piazza che ospita una chiesa dalla facciata imperiosa e una delle fontane più celebri della città.

La Piazza di Campitelli con la sua chiesa monumentale

La Piazza di Campitelli prende il nome dal rione che la ospita e si trova a pochi passi dal Campidoglio. Ospita la Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli, dalla forma rettangolare allungata, le cui origini risalgono almeno all’XI secolo, dalle ceneri di un tempio di Giunone Regina in età romana. L’ultimo consistente restauro è avvenuto dopo la peste del 1656. La facciata, tutta di travertino, è su due ordini, presenta straordinari effetti di chiaro scuro, scenografici e plastici. La cupola, ricoperta di tegole, poggia su un basso tamburo cilindrico. Conclude la struttura un’elegante lanterna barocca, caratterizzata da otto volute decorate.

Un centro residenziale di famiglie nobiliari della città

La piazza, che venne lastricata nel 1588, è stata residenza di alcune delle antiche famiglie del patriziato romano come i Capizucchi e i Paluzzi-Albertoni che vi hanno fatto innalzare i loro palazzi confinanti, su disegno di Giacomo della Porta, a questi si aggiunse il palazzo della famiglia Stati adiacente alla chiesa e il nuovo palazzo dei Serlupi ricostruito dopo che la famiglia, stanziatasi nel rione solo a fine Quattrocento quando iniziò ad arricchirsi con l’affitto dei beni degli Orsini di Bracciano.

La fontana in travertino, costruita alla fine del ‘500

La presenza di residenze nobiliari conferiva alla piazza un aspetto privato, lontano dall’attuale, assunto a partire dalla prima parte del ‘600. Nella piazza si trova una fontana, costruita nel 1589, sulla quale ci sono gli stemmi delle famiglie che affrontarono per intero le spese per la sua costruzione. Si tratta di una vasca ottagonale in travertino, con i lati alternativamente rettilinei e concavi, al cui interno era posizionata una seconda vasca della stessa forma, più piccola ma molto più profonda, che conteneva al centro un catino circolare, sorretto da un elegante pilastro a forma di calice, da cui precipitava l’acqua. L’ultimo restauro è datato 1927, ad opera dall’architetto Raffaele De Vico.

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