La rinascimentale basilica di Santa Maria in Domnica sul colle Celio | Roma.Com
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La rinascimentale basilica di Santa Maria in Domnica sul colle Celio

Questo edificio religioso sorge sui resti di una piccola chiesa che era stata costruita già nell’antichità e che è frutto di un importante restauro compiuto nel ‘500.

La basilica di Santa Maria in Domnica e i diversi restauri

La basilica di Santa Maria in Domnica si trova sul colle Celio in un punto in cui era stato costruito un edificio religioso già in antichità, tanto da essere ricordata negli atti del sinodo di papa Simmaco, nel 499. Delle sostanziali modifiche sono state apportate poi durante il pontificato di Papa Pasquale I all’inizio del ‘800, mentre gli interni attuali risentono dei restauri eseguiti tra il XVI e il XIX secolo e che la legano alla famiglia dei Medici che fu titolare del plesso nel corso del Cinquecento. E prorio Giovanni Lorenzo de’ Medici, futuro papa Leone X affida ad Andrea Sansovino la costruzione della nuova facciata rinascimentale e dell’antistante fontana della Navicella mentre Ferdinando farà realizzare il soffitto.

La basilica di Santa Maria in Domnica, la facciata e gli interni

Facciata che ha un portico con cinque arcate separate da lesene in travertino, due finestre ai lati del rosone circolare originale. Nel campanile a vela, situato sul fianco destro, è installata un’antichissima campana che reca la data 1288. L’interno conserva ancora immutata l’originaria pianta basilicale del IX secolo, costituita da tre navate di uguale lunghezza separate da due file di nove colonne ciascuna, che terminano con due absidi, la cui maggiore è quella più ampia.

La basilica di Santa Maria in Domnica e i suoi dipinti

La navata centrale, affrescata lungo le pareti da Lazzaro Baldi, conserva il soffitto a cassettoni commissionato nel 1566 da Ferdinando de’ Medici .Sia il catino dell’abside maggiore che l’arco absidale sono decorati da mosaici dell’epoca di Pasquale I. Il mosaico dell’abside raffigura la Madonna in Trono tra due schiere di Angeli con figure bidimensionali, secondo i dettami bizantini. Sopra l’arco è raffigurato il Salvatore tra due teorie di apostoli, con Mosè ed Elia più in basso.

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