“E mo che hai sonato, canta”, una risposta di stile a chi non ha pazienza alla guida
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I primi incontri, la frequentazione e l’inizio ufficiale di una storia sono i momenti più idilliaci di una relazione. I romani ne sono consapevoli e lo comunicano con questo celebre detto.
“L’amore è come l’ova, è bono quanno è fresco” è un proverbio romano che descrive con un’immagine culinaria quanto sia complicato far durare l’intensità di un sentimento con il passare del tempo. L’effetto novità di una frequentazione, il groviglio di emozioni che si provano nella fase dell’innamoramento, del conoscersi e dello scoprirsi a vicenda rendono magico ogni momento della vita di coppia, illudendosi che si stia vivendo una favola e che ogni gesto possa essere percepito con lo stesso trasporto e stupore anche dopo anni.
Il peso dell’abitudine rischia di soffocare la passione e l’entusiasmo di condividere con la persona amata il proprio quotidiano. La monotonia comporta un esercizio complicato di rinvigorire l’amore. A raccontarlo è proprio un cantautore romano, il compianto Franco Califano, in uno dei suoi brani più celebri, dal titolo Tutto il resto è noia. Un quadro che risulta drammatico ma niente è perduto e le eccezioni esistono. Superare gli ostacoli, sentirsi in pace con se stessi e con il mondo che ci circonda con qualcuno che ci completi diventa il fuoco che non spegne una relazione.
La descrizione dell’amore può sembrare un’operazione semplice ma la ragione lascia spesso spazio all’istinto. Inoltre, è l’argomento più affrontato in ogni ambito letterario e culturale e riuscire a definirlo con un’espressione efficace come questa del dialetto romano è da segnalare, tanto che è diventato di uso comune e si è esteso anche al di fuori della Capitale, mettendo in risalto sia l’ironia che la saggezza popolare dei propri concittadini.
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