“‘Ndove c’è gusto nun c’è perdenza”, il detto che invita a godere dei momenti
“‘Ndove c’è gusto nun c’è perdenza” è un detto romano che celebra il piacere e la soddisfazione di ciò che si fa con[...]
Questo antico detto romano ci insegna che essere troppo accomodanti può portarci a perdere anche le cose più preziose. Lasciar correre sempre, senza mai prendere posizione, può trasformarsi in un boomerang. Ma come nasce questo modo di dire?
Nel vasto repertorio dei detti romaneschi, “Lassa fa se fece arrubbà ‘a moje” rappresenta una perla di saggezza popolare che mette in guardia dall’essere eccessivamente remissivi.
Letteralmente, significa “Lasciò fare e si fece rubare la moglie”, e si usa per sottolineare come, se si lascia che le cose vadano senza intervenire, si rischia di perdere qualcosa di importante.
Questo modo di dire si applica a molte situazioni della vita quotidiana, soprattutto quando qualcuno non prende posizione o non si impone per difendere ciò che gli appartiene o a cui tiene.
Nell’immaginario popolare, il protagonista di questo detto è una persona troppo permissiva o ingenua, che, per evitare conflitti o scontri, finisce per essere sopraffatta dagli eventi o dalle persone più furbe e spregiudicate.
In questo senso, il proverbio ha un valore universale e può essere applicato tanto ai rapporti personali quanto alle questioni lavorative o sociali.
Il messaggio implicito è chiaro: non bisogna essere troppo passivi nella vita, perché chi non difende i propri interessi rischia di rimanere a mani vuote. “Lassa fa se fece arrubbà ‘a moje” ci ricorda che un atteggiamento troppo accomodante può trasformarsi in un boomerang, lasciandoci senza ciò che davamo per scontato. Meglio, quindi, trovare il giusto equilibrio tra la pazienza e la determinazione, per evitare di trovarsi un giorno a dire: “Ormai è troppo tardi”.
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