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Le più belle pagine della letteratura sono scritte nelle pareti di Casino Massimo Lancellotti

foto di: Immagini prese dal web

Abbiamo sempre immaginato un affresco come un dipinto che raffigura un’immagine religiosa. Difficilmente infatti un affresco riesce a rappresentare qualcosa di diverso, eppure proprio a Roma ve ne è qualcuno che è dedicato ai personaggi della letteratura. Questi sono i meravigliosi affreschi di Palazzo Massimo. Li avete mai visti?

Degli affreschi insoliti

Da sempre gli affreschi sono delle pitture in grado di catturare l’attenzione dello spettatore. È sempre difficile infatti non rimanere affascinati alla vista di un affresco, che con i suoi colori e le sue storie è in grado di regalare molte emozioni.

Allo stesso tempo è difficile immaginare un affresco che non rappresenti una scena religiosa. La maggior parte degli affreschi raffigurano i personaggi della religione, oppure della mitologia. Di conseguenza è davvero complicato riuscire a trovare un affresco che mostri qualcosa di diverso.

In realtà però proprio a Roma che è il simbolo dell’arte sacra, ci sono degli affreschi che non sono dedicati alla religione, ma alle storie raccontate nei libri di letteratura. Sono delle pitture magnifiche che si trovano nel Casino Massimo Lancellotti, un maestoso palazzo che si trova a San Giovanni, nel cuore della città dalle mille sorprese.

Gli affreschi raccontano le opere più importanti di Dante, Tasso e Ariosto e sono stati realizzati per trasformare il palazzo in un luogo in cui l’arte fa da protagonista.

Inizialmente la struttura apparteneva al marchese Giustiniani. Era infatti parte della Villa Giustiniani di cui oggi però rimane un bellissimo ricordo. Dopo la morte dei proprietari originari è poi passata a Carlo Massimo che ha voluto decorarla con questi fantastici affreschi.

Le più belle pagine della letteratura sono scritte nelle pareti

Un giro all’interno del Casino Massimo Lancellotti permette quindi di osservare questi magnifici affreschi ma anche di leggere alcune delle pagine più belle della letteratura italiana. Sulle pareti di questo palazzo sono infatti disegnate alcune delle opere più importanti della letteratura, come la “Divina Commedia” di Dante, “L’Orlando Furioso” di Ariosto e la “Gerusalemme Liberata” di Tasso. Ogni stanza del palazzo è dedicata a una singola opera che attraverso gli affreschi la riassume.

Sicuramente però la stanza più affascinante è quella dedicata a Dante. Gli affreschi sulle pareti riportano in modo dettagliato i momenti più importanti della “Divina Commedia” insieme ai suoi personaggi. In modo particolare la parete che raffigura l’Inferno è davvero suggestiva e anche inquietante. È stata dipinta dal pittore Joseph Koch che amava particolarmente l’opera di Dante. Si racconta infatti che l’artista sapeva addirittura alcuni canti a memoria.

Anche le pitture dedicate ad Ariosto e Tasso sono davvero suggestive. Entrambe riassumono i momenti salienti delle due opere e osservarle è quindi come leggerne i libri. Nelle stanze quindi non possono mancare alcune scene come le sofferenze amorose di Tancredi e Clorinda e gli amori di Angelica e Medoro che hanno fatto infuriare il povero Orlando.

I nazareni, degli artisti legati ai classici e alla religiona

Ogni affresco letterario presente nel Casino Massimo Lancellotti è stato realizzato da un gruppo di pittori davvero particolare, chiamato i “Narareni”. Erano dei pittori tedeschi dall’aspetto biblico ed erano molto legati alla religione cristiana. Vivevano tutti insieme nel monastero di Sant’Isidoro, all’interno del quale dedicavano le loro giornate alla pittura.

Il loro stile si ispirava molto a quello di Raffaello e Michelangelo e cercavano di riproporlo nelle loro opere. Erano quindi dei pittori classicisti che non avevano mai avuto dei modelli femminili e che dipingevano solitamente dei soggetti religiosi. Erano quindi dei “puristi” della pittura.

Oggi purtroppo molte delle loro opere si sono disperse, a eccezione degli affreschi letterari della Villa Giustiniani, e di altri quadri che si possono trovare nelle più belle basiliche d’Italia, come quella di Assisi.