Nella provincia di Frosinone si trova questo piccolo paese, la cui origine è incerta e che è celebre per il suo Gran Cacio e Ciambella. Tu ci sei mai stato?
Morolo è un piccolo borgo in provincia di Frosinone, tra l’altopiano dei Monti Lepini e la piana del Sacco. Le sue origini, stando alle fonti storiche di Tito Livio e Dionigi di Alicarnasso, risalirebbero ad Ecetra, antica città dei Volsci, centro di primaria importanza commerciale e strategica della zona. In alcune contrade del paese sono presenti sia tratti di mura megalitiche della città scomparsa che fondamenta di alcune ville romane. Il borgo compare, poi, nella bolla di papa Urbano II dell’agosto 1088, con la quale Pietro, vescovo di Anagni, veniva investito del possesso. Nel corso dei secoli successivi è stato ceduto a varie famiglie, tra cui quella dei Colonna.
La principale chiesa di Morolo è quella di Santa Maria Assunta. Dopo aver attraversato i vicoli in salita ci si trova al cospetto della monumentale e imponente facciata, costruita nel 1642 con la doppia scalinata. Ha un’unica navata e sei cappelle, tre per lato. Il presbiterio, oltre l’altare maggiore, è caratterizzato da un ampio coro ligneo e contiene la grande pala raffigurante l’Assunzione di Maria al cielo, dipinta nel 1750. Nello scorso secolo è stata, infine, rifatta la pavimentazione.
Sulla sommità delle scale si trova la statua di San Francesco che domina sull’omonima piazza, punto di ritrovo per gli abitanti e al cui centro ospita la fontana su cui sono raffigurati a rilievo due mascheroni e lo stemma dei Colonna. Morolo è celebre per il suo formaggio, il Gran Cacio, stagionato da 5 a 24 mesi, e la Ciambella, semi-stagionato a pasta filata. Il cacio è affumicato e prodotto con latte crudo vaccino. La crosta si presenta leggermente spessa e rugosa, con superficie liscia e il colore variabile, dal giallo chiaro al marrone.
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