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Il piccolo borgo di Ornaro si trova nella Sabina a circa 600 metri di altezza, oggi conta pochissimi abitanti e la sua storia è stata legata sin dall’epoca romana dalla Via Salaria, dalla stazione di posta alla mancanza di una stazione odierna e il conseguente spopolamento
In provincia di Rieti si trova il piccolo borgo di Ornaro, composto da due nuclei, distanti tra loro circa 2km e abitati nel complesso da meno di 300 abitanti. Nei pressi dell’attuale frazione si ritiene sia sorta nell’antichità la città sabina di Pallatium, oggi scomparsa. Le origini del centro dipendono dalla Via Salaria, data la presenza già in epoca romana di una stazione di posta nota con il nome di Octavium o Quadregesimus, indicante la distanza di otto miglia da Rieti e di 40 da Roma.
Il centro abitato risale invece intorno all’anno 1000, con la fondazione del castrum di Arnarius, intorno al castello, oggi ben conservato ma non visitabile in quanto di proprietà privata. Appartenne alla famiglia Brancaleoni di Romanea e agli Orsini per poi essere concessa a diverse famiglie locali. Nella parte più antica ed elevata di Ornaro si trova la chiesa parrocchiale di Sant’Antonino martire, risalente all’inizio del Duecento ma con un intervento di due secoli fa relativo alle parete intonacate della facciata.
La piccola chiesa si presenta con una sola navata, ospita nell’abside un affresco del Cinquecento, opera dei fratelli Bartolomeo e Lorenzo Torresani mentre l’altare maggiore è sorretto da una pietra miliare dell’antica via Salaria che riporta il numero XLI che ha provocato l’insediamento umano nella zona e anche lo spopolamento attuale, la cui ragione principale è la mancanza di una rete ferroviaria, nonostante la progettazione alla fine dell’Ottocento, ma mai realizzata per motivi economici e burocratici.
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