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Padel, il nuovo sport che ha invaso Roma, tu che tipo di giocatore sei?


Da qualche anno ha invaso tutte le città italiane, diventando uno dei giochi più famosi e più praticati a livello amatoriale da tutti noi. Il Padel ha veramente aperto una grande breccia nei cuori degli sportivi, tanto da potersi quasi candidare a rimpiazzare la famosa partita a calcetto della settimana, sarà così? Intanto godiamoci le tipologie di giocatori che potremmo trovare sui campi da gioco!

Il Padel, nuovo sport di tendenza

La sua nascita si attesta alla fine degli anni ‘60 inizi anni ’70, quando il messicano Enrique Corcuera costruì a casa sua il primo campo di padel. Da lì cominciò a scriverne le regole, integrando anche i muri del suo campo di gioco all’interno delle dinamiche di questo nuovo sport. Piano piano questo gioco derivato dal tennis cominciò a diffondersi, fino ad arrivare ad essere uno dei più diffusi in America Latina. Dagli anni ’90 è arrivato anche in Europa e in Italia, conoscendo una grande diffusione in primo luogo nel Veneto e in Emilia Romagna. Negli ultimi cinque anni gli appassionati di questo sport sono cresciuti esponenzialmente, tanto da far aumentare dell’800% le strutture in cui praticarlo, un terzo di queste solo nel Lazio. Il fatto che stia resistendo nel tempo e che stia continuando a diffondersi dimostra che non è solamente una moda. Ma ora andiamo a scoprire i suoi praticanti sui campi!

Er professore

“Sali!”, “No così!”, “La dovevi colpire dal basso!”, “Ma schiaccia!”, e così ancora per tutta la durata della partita. Sì è proprio lui er professore: ogni cosa che fai è sbagliata e lui è lì per fartelo notare. Ora ce po’ stà la prima vorta, ‘a seconda, tiè pure ‘a terza, ma a ‘na certa… Non ce la puoi fare a giocare in coppia con lui, ma pure quando ti sta contro lo stringeresti all’angolo del campo pe’ tiraje volentieri du’ pizze!

Er rosicone

Non è mai colpa sua. Lui, che nei campionati del mondo di Padel del ’94 ha battuto il campione in carica argentino, non può perdere contro due dei suoi amici. Causa della sua clamorosa sconfitta è sicuramente il compagno non adatto, la giornata di lavoro pesante, le scarpette che erano troppo strette o quella pellicina al dito che non l’ha fatto concentrare. Ma lui, in fondo, è il migliore al mondo.

Er tennista convertito su via del Foro Italico

Si presenta al campo con la racchetta da tennis sfidando i suoi amici e dicendo “Tanto è la stessa cosa no? E poi questa è la racchetta che m’ha regalato Nadal agli ultimi Internazionali, quindi porta bene!”. Tracollo totale, non riesce a fare un punto, né una sponda, il compagno è costretto a core appreso pure a lui, che intanto s’è perso in mezzo al campo e non riesce a vedere una palla. Va via senza nemmeno farsi la doccia per la vergogna.

Il motivatore

Daje, va bene così!”, “Nun fa’ niente, mo li recuperamo”, “Daje che so’ cotti, li stamo a mette sotto!”. La partita però finisce tanto a poco, per gli altri, ma lui mentre esce dal campo è ancora lì a incoraggiare, a motivarti e a dirti quanto è stato bello l’unico punto che avete fatto! È un buono di cuore, ma all’ennesimo incitamento senza senso lo guardi un po’ male credendo ti stia prendendo in giro. Stancante ma alla fine sempre meglio der professore.

L’onnipresente

Sei pronto per andare in campo, stavolta hai fatto pure il riscaldamento, sei carichissimo, al tuo fianco stavolta ti è toccato l’amico forte e pensi “Stasera, la portamo a casa“, sognando anche qualche giocata pazzesca. La partita inizia, ma tu non riesci a fare nulla, il tuo compagno le prende tutte; ti invade il campo, ti ruba le palle, pure i rimbalzi! A metà partita stai per colpire la tua prima palla, “Questa – pensi – non me la potrà mai togliere”, ma lui pur di prenderla ti annienta la pala con un colpo potentissimo e allo stesso tempo fa pure punto. Esulti, ma torni a casa senza fare la doccia, tanto non hai sudato!