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Piazza San Giovanni in Laterano, un luogo simbolico che da anni fa da scenografia al concertone dei lavoratori

Piazza San Giovanni

Piazza San Giovanni in Laterano è uno dei cuori simbolici di Roma: ospita la basilica più antica della città, un obelisco faraonico e ogni anno il celebre Concerto del Primo Maggio.

Un simbolo di spiritualità nel quale si respira la storia

Piazza San Giovanni in Laterano è uno di quei luoghi di Roma dove si respira la storia a ogni passo. Qui si trova la Basilica di San Giovanni in Laterano, che non è solo una delle più importanti della città, ma è anche la cattedrale vera e propria di Roma, la “madre” di tutte le chiese del mondo.

Fondata nel IV secolo dall’imperatore Costantino, è una delle chiese più antiche in assoluto.

Dentro, è un trionfo d’arte e spiritualità: colonne, mosaici e reliquie, tra cui spicca la celebre Scala Santa, che secondo la tradizione fu percorsa da Gesù durante la Passione. Anche questo la rende così importante e riceve la visita di tantissimi fedeli.

Dominata da un possente obelisco

La piazza è ampia, maestosa e affascinante. Proprio al centro si erge l’obelisco lateranense, il più alto e il più antico di Roma, arrivato addirittura dall’antico Egitto.

Intorno, il colpo d’occhio è imponente: tra palazzi storici e la facciata della basilica, sembra di trovarsi in un altro tempo.

È anche la cattedrale della diocesi di Roma, la sede del vescovo di Roma, cioè il Papa, e da sempre ha un ruolo centrale nella vita religiosa della città.

Da anni il luogo dell’iconico concertone

Negli ultimi anni, però, la piazza è diventata famosa anche per un altro motivo: il Concertone del Primo Maggio. Ogni anno, migliaia di persone si ritrovano qui per una giornata di musica, festa e riflessione sul mondo del lavoro. Sul palco si alternano artisti italiani e internazionali, e la piazza si riempie di giovani, famiglie e appassionati.

È un momento straordinario, dove il sacro lascia spazio al suono delle chitarre e alle voci del pubblico. Un mix davvero unico, che permette al presente d’incrociarsi con il passato e di creare qualcosa d’incredibile.

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