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Scudetto Roma, quel 17 giugno 2001 che nessuno dimenticherà mai

foto di: Immagini prese dal web

Torniamo indietro a vent’anni fa, esatti, l’estate cominciava a farsi sentire veramente, il campionato era agli sgoccioli ma lo scudetto era ancora da assegnare, ripercorriamo quella stagione.

L’estate dei grandi colpi di mercato

Si arrivava dalla stagione del 2000, quella forse più difficile da ricordare per un tifoso romanista, in cui per le strade di Roma e soprattutto allo stadio Olimpico aveva visto festeggiare i concittadini della Lazio, gli eterni rivali, i nemici giurati. In quella stagione i giallorossi si erano classificati sesti e sulla loro panchina era seduto uno dei più grandi tecnici italiani di sempre, Fabio Capello. Nella nuova stagione è ancora il tecnico friulano a sedere sulla panchina dei giallorossi, alla sua seconda stagione e il presidente, il mitico Franco Sensi, decide di costruire una squadra che si rivelerà praticamente imbattibile. Alla già buona rosa a disposizione, che poteva contare sull’eterno Francesco Totti, sull’aeroplanino Montella, il pendolino Cafù e tanti altri, il patron decise di aggiungere giocatori come il difensore Samuel, il centrocampista Emerson e Batistuta, il Re Leone. Questi tre acquisti divennero grandi protagonisti della stagione, facendola ricordare ai tifosi giallorossi come forse la migliore di sempre nella storia della squadra.

La stagione sempre in testa e la rosa di quell’anno

Il campionato della Roma di quell’anno fu irresistibile, 22 vittorie, 9 pareggi e 3 sconfitte segnano il ruolino di marcia di di quella stagione. Bel gioco e massimo rendimento per la squadra di Capello, che riuscì anche ad ottenere un record, quello di 75 punti in un campionato. Era la prima volta che nel torneo della massima serie si riusciva a raggiungere quella cifra. La formazione tipo della squadra capitolina era così formata:

Antonioli
Zebina
Samuel
Zago
Cafu
Tommasi
Zanetti
Candela
Totti
Batistuta
Delvecchio

Come dimenticare però anche gli altri giocatori che hanno dato man forte alla squadra partendo alle volte dalla panchina: Vincenzo Montella, Aldair, Gianni Guigou, Hidetoshi Nakata, Emerson, Marcos Assunção, Amedeo Mangone, Alessandro Rinaldi, Cristiano Lupatelli, Eusebio Di Francesco, Abel Balbo, Gaetano D’Agostino.

Finale di stagione con il Parma e quell’invasione all’ultimo minuto

Al cardiopalma, come al solito, fu l’ultima partita; la Roma e la Juventus si presentavano alla diciassettesima giornata di ritorno separate da soli 2 punti, i torinesi a 69 e i romani a 72. Non potevano esserci passi falsi, la Roma aveva un solo risultato utile possibile, quello di vincere con un Parma 4° in classifica e già sicuro della sua qualificazione ai preliminari di Champions League. All’Olimpico c’è trepidazione, Capello schiera in campo la sua squadra con un 4-3-3 e un tridente offensivo che fa paura: Montella, Totti, Batistuta. Ad aprire le marcature ci pensa proprio lui, il pupone, Francesco Totti, al 19′; venti minuti dopo è l’aeroplanino a marcare il 2 a 0; ma è al minuto 78 che lo stadio rischia già di venire giù, quando Batistuta mette a segno la terza rete. Ormai è fatta mancano 12 minuti e nemmeno il gol della bandiera di Marco Di Vaio all’82’ mette più paura ai romanisti, tanto che a 5 minuti dalla fine, 1000 tifosi che non stavano più nella pelle invadono il campo, lasciando alcuni giocatori letteralmente in mutande. Il rischio è enorme, perché la Roma in questo caso rischia la squalifica, ma dopo appena 10’ si può ricominciare a giocare per disputare l’ultimo scampolo di partita rimasto. Arriva il triplice fischio finale e finalmente i tifosi possono invadere il campo, è festa grande, la Roma è campione d’Italia per la terza volta!

I protagonisti del terzo scudetto e la festa al Circo Massimo

La gioia dei tifosi romanisti non può che esplodere oltre che allo stadio anche nelle strade della città con i caroselli e il 24 giugno, esattamente a una settimana dalla vittoria sul campo viene organizzata una festa in uno dei luoghi simbolo di Roma, il Circo Massimo. A festeggiare nel grande stadio dell’antica Roma, ci saranno tutti i giocatori, l’allenatore, la società, Sabrina Ferilli, che per l’occasione sfilerà in bikini portando con se una bandiera della Roma e infine anche il grande cantautore romano e romanista Antonello Venditti, che quella sera canterà forse una delle versioni più commoventi di Grazie Roma, l’inno più bello di tutte le squadre di calcio in Italia.