“L’omo senza la pansa è come er celo senza e stelle” il detto di chi non teme la prova costume
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Molti dei detti in romanesco sono dovuti a episodi del passato che sono stati tramandati, è il caso anche di questo. Ecco cosa significa!
So finite le messe a San Gregorio è un proverbiale detto del dialetto romanesco e ha origine in riferimento alla Chiesa di San Gregorio dove molto tempo fa si celebrava la messa alle ore 13:00 la domenica, l’ultima della giornata, per far sì che anche i ritardatari o i più pigri potessero seguire la celebrazione. Per i romani significa che la pacchia è finita e che è arrivato il momento di darsi da fare e di svolgere la mansione richiesta. Oggi in quella chiesa la celebrazione eucaristica non è più celebrata ma quest’espressione è stata tramandata ed è divenuta di uso comune tra i capitolini.
La Chiesa di san Gregorio ha origine da un monastero costruito nel VI secolo e dal successivo rifacimento di inizio 700, voluto da Papa Gregorio II. Il portico e la facciata sono invece della metà del ‘600, su progetto di Giovanni Battista Soria ma ha subito altri due considerevoli restauri nei due secoli successivi. Davanti alla chiesa si trova una lunga scalinata che sale da Via di San Gregorio, la strada che separa il Celio dal Palatino. La facciata precede un cortile porticato su cui si affaccia la chiesa vera e propria con una seconda facciata.
La chiesa si presenta all’interno con una navata centrale divisa da quelle laterali da 10 antiche colonne di granito e da pilastri. Alla fine della navata centrale si trova l’altare di San Gregorio Magno con tre bassorilievi della fine del XV secolo mentre al termine di quella di sinistra è visibile la Cappella Salviati, su progetto di Francesco da Volterra e terminata da Carlo Maderno nel 1600. Ospita anche l’oratorio di papa Gregorio I dove si conserva ancora la sedia marmorea sulla quale sedette quel pontefice.
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