Turisti nella Capitale: il cuore dei gattari
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Le tappe che vi sto facendo percorrere con quest’ultimi articoli sono meno consequenziali di quando non siano state in passato. Nonostante non siano distanti, in linea d’aria, le une dalle altre; raggiungerle non è facilissimo. I percorsi da dover compire sono complicati dal traffico e dalla quantità di auto che girano per la nostra Roma. Gli autobus sono parzialmente di supporto e noi non possiamo far altro che portare pazienza mentre diventiamo bersagli e visitiamo i bersaglieri.
Si, iniziamo immediatamente con un gioco di parole, perché il centro della nostra Capitale potrebbe sembrare un mondo al di la della periferia. Tant’è che vi sconsiglio di percorrere questa ora a piedi in vista di qualche mezzo di superfice che colmi la distanza. Penso che bastino un paio di cambi, passando magari per Termini, non lo so. Forse è ancor più facile consultando maps o chiedendo informazioni in giro. Tanto si sa che il romano è ben felice di indicarvi la retta via per poter cercare Maria. Di questa storia, però, ne parleremo in maniera più approfondita con un’altra tappa.
Questa volta voglio portarvi nelle zone che maggiormente ho frequentato da quando vivo qui a Roma. Ci siamo già passati, di squincio, non soffermandoci sul serio sulle caratteristiche di questa zona. A prima vista, infatti, questa potrebbe sembrare una transizione per poter riuscire a toccare altri lidi, ma la verità è che non posso escluderla dall’esplorazione.
Ci sono sale cinematografiche, anche se in alcuni casi dovrei usare il passato considerata la loro chiusura. Ci sono posti che, in ogni caso, diventano quasi metà obbligata durante la “Festa del Cinema di Roma” e, forse, sarà la vicinanza con tale evento a riportarmi alla mente cinema come il Savoy o il Minion. Salette dalle dimensioni diverse in cui è possibile vedere pellicole un po’ più di nicchia, meno commerciali, per un po’ più di tempo.
Siamo alle spalle della parte “lavorativa” di via Salaria. Uffici e pizzerie si alternano al mercato romano in via Alessandria e le vari gelaterie. Continuando a passeggiare si arriva persino a Porta Pia, la vera destinazione di questo articolo prima di proseguire a cavallo tra la Nomentana e Corso Francia. Davanti a noi parte del Policlinico, così come si inizia a intravedere Castro Pretorio. Alla nostra destra via Venti Settembre con quella che, concettualmente, sembra esser la parte finanziaria del nostro Stato.
In ogni caso, siamo davanti le mura Aureliane, quelle che sanciscono il confine tra centro e periferia. Quella zona franca a cui stavo facendo accenno mentre introducevo l’arrivo. Qui lo stato pontificio si scontrò direttamente con le truppe del Regno d’Italia. Un luogo simbolo del rinascimento italiano che segnò sia la presa di Roma, ma anche uno dei traguardi fondamentali per l’Unità di Italia. Era il 1870 quando venne fatta freccia al suo interno, il bersagliere che troneggia sul principale snodo del traffico, rappresenta proprio tal evento.
In tutto il nostro paese è possibile vivere le diverse tappe storiche che hanno reso possibile ciò che per noi è quotidiano. Qui, però, il tutto sembra avere un sapore più tangibile, oltre che maggiormente quotidiano. Questo non è un luogo turisticamente convenzionale, eppure è assai interessante. I suoi sottopassaggi sono stati oggetto di numerose controverse, visto che praticamente sono resi inutilizzabili dai comuni cittadini perchè sono divenuti dimora e riparo per chi vive per strada. Passarci quasi ogni giorno rende tutto familiare e straordinario allo stesso tempo: un luogo in cui le cose sono sempre andate in un certo modo, ma che a volte presentano una voglia di rivalsa. Del resto, poco lontano da lì è presente la prima Rinascente del nostro paese.
Un luogo che ha fatto da sfondo a numerosi film, tra cui anche “Tenebre” di Dario Argento. Di conseguenza, nonostante non sia convenzionale, resta decisamente interessante da osservare. Ci si può fermare presso uno dei semafori per poter assistere ad alcune delle più divertenti dinamiche del traffico romano, esattamente come si può assistere alla fauna più o meno locale che si alterna. Chi va in università, quindi vestito in t-shirt e jeans, si alterna a chi è vestito di tutto punto perchè sta correndo a beggiare all’interno dell’ufficio di una qualche azienda dagli stipendi stratosferici. La storia che, esattamente come il Colosseo, passa inosservato perchè totalmente assorbito dal traffico e dalla quotidianità.
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