Turisti Nella Capitale: Colpiti e affondati
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Nonostante le tempistiche richiedano che la nostra concentrazione si sposti verso altri lidi, una parte di me resta ancora fermamente legata all’estate. Staccarsi dal pc non è stato di certo facile, ma tra una traversata fuori porta e un bagno a mare tutto è diventato un po’ più leggero. Settembre è, in ogni caso, dietro l’angolo, e gli impegni di lavoro iniziano a bussare come le fastidiose sveglie che disturbano il sonno mattutino. Dopo le prime peripezie tra il traffico dell’A1, quello che vi propongo è un modo per poter godere gli ultimi scampoli di bel tempo. Essere Turisti nella Capitale sa di cous-cous e di musica cantata dal vivo.
L’estate romana, con le sue iniziative, sembra non voler giungere al termine. Ci sono molte serate che ancora si susseguono e moltissime iniziative a cui poter prendere parte. Proprio in questi giorni, dal 28 al 31 di agosto, in una location del tutto particolare ha preso il via la nuova edizione di “Cous Cous Unplugged”. Un villaggio musicale, che si inserisce all’interno della periferia romana, in grado di alternare workshop, laboratori, musica e convivialità. L’inno è, quindi, quello di godere degli ultimi momenti – si spera – di questo caldo torrido in totale compagnia. E chi lo sa, se per caso non vi dovesse capitare di incontrare l’amore.
L’ingresso a Casal del Marmo 216 è totalmente gratuito. Vi sono diversi spot in cui poter consumare del cibo mentre si assiste all’alternarsi dei cantanti e delle band sul palco. Ince, Frenèsya, Ugo Borghetti, Sasu, Nesli, Comeilmiele, Epoque, Kento e West HMZ sono solo alcuni dei nomi che si alterneranno durante le quattro serate. I talk vi permetteranno di conoscere un po’ meglio queste voci che si alternano all’interno del panorama musicale della Capitale.
L’atmosfera è l’elemento centrale che contraddistingue questi istanti. Sembra quasi di stare all’interno di un mondo a parte, un universo in cui tutto sembra fermo e i sorrisi sono i veri imperatori. Si è felici e, forse, si è troppo presi dai momenti per potersene rendere conto. Un modo per poter valorizzare il territorio con assoluta semplicità, permettendo alla cultura di creare legami praticamente indissolubili. I cuori battono al ritmo dei bassi e delle batterie, le casse dritte scandiscono i respiri. Si ondeggia come se ancora fossimo in balia delle onde e l’aria venisse inebriata dalla salsedine marina.
Un ottimo modo, dunque, per tornare lentamente alla vita di tutti i giorni. Un attimo per poter staccare dalla routine prima che ci inglobi totalmente e ci faccia annaspare nei colletti inamidati. Un modo per poter restare ancora attaccati all’aria aperta e non a quella viziata dei condizionatori. Lasciamo, quindi, che il sudore si appiccichi sulla pelle e che le labbra si tocchino mentre a squarcia gola vengono urlati i testi delle canzoni.
Sorridiamo rivolti verso la luna rossa che si sta scagliando in questo cielo notturno fatto di ricordi, rimpianti e di cuori infranti. Godiamo di pochi piccoli attimi mentre ci apprestiamo a rimettere lo zaino in spalla e le scarpe chiuse. Perché si, un nuovo anno lavorativo e scolastico sta per prendere il via. Nuovi orizzonti ci aspettano, all’interno di questa rubrica, ma divorare un piatto di cous cous aspettando che questi diventino spaghetti mi sembra un ottimo modo per poter dire arrivederci al mare.
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