Turisti nella Capitale: il cuore dei gattari
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Quella che vi avevo promesso, con la precedente tappa, non è una meta facile da raggiungere. Spero che non abbiate la felice di idea di farla in questi giorni in cui il caldo nella Capitale è torrenziale, specie se sprovvisti di acqua. Su questa via ha preso vita una delle più agrodolci rappresentazioni della mondanità italiana, senza considerare la sua feroce critica sociale nei riguardi della piccola-media borghesia. Essere Turisti nella Capitale, con questa tappa, vuol dire sentirsi dei divi e vivere il divismo.
La salita alberata che dovremmo percorrere è fatta di una lunga curva che nasconde i suoi più vili anfratti. Via Vittorio Veneto è stata ricostruita in uno dei teatri di posa di Cinecittà per Fellini. Il background delle avventure lavorative e sentimentali di un giovane Marcello Mastroianni, ha mantenuto quasi del tutto il suo cristallizzato aspetto. Marcello l’asfalto lo consumava al bordo della sua decapottabile, mentre noi stiamo salendo “a fette” la sua tortuosità.
È interessante come, in una sola via, si condensa economica e benessere. Finanza e lusso su un unico punto in comune: la bellezza monumentale. L’ambasciata americana rende perfettamente l’idea di quanto il potere sia dato dal controllo del sottilissimo spazio tra incudine e martello. In ogni caso, se vi sentite in vena di farvi scattare una o due foto, vi renderete presto conto di quanto afosa passa essere la calca di paparazzi appostati in attesa di una qualsiasi vostra mossa falsa.
Ho perso questa via più e più volte; a piedi o con l’autobus, di corsa o con calma, ma tutte le volte mi sembra di esser trasportata in un’altra epoca. Che siano gli anni ’20, con la tappa della Mille Miglia; o gli anni ’60, sentendo un Federico Fellini che urla attraverso il suo megafono; tutto si affolla nella nostra mente. Vi inviterei, ancora una volta, a prendervi il giusto tempo per poter assaporare la storia che si condensa sulla vostra pelle. Il vostro sudore si unisce a quello delle migliaia di stars che hanno calcato quello stesso percorso. Un red carpet a cielo aperto che vi permetterà di sentirvi famosi anche solo per un secondo.
Arrivando a fine via, voltatevi, guardate la strada che avete percorso finora e soffermativi a pensare a tutte le esperienze che vi ho invitato a fare. Queste si apriranno come immagini indelebili, un proiettore che quasi si apre lasciandovi con la stessa espressione che aveva il bambino di “Nuovo Cinema Paradiso”. Non vi vengono i brividi per pensare a tutta la vita che ha calpestato quella strada? Non vi si ferma il sospiro guardando all’Hard Rock Cafè tenendo ben a mente il fatto che al suo interno sono detenuti vestiti appartenenti a grandi interpreti?
Quando l’ora è tarda e quasi tutti sono andati a dormire. Quando le rose sono state tutte vendute e il traffico si è chetato. Nell’ora è più buia, poco prima dell’alba, qui si suggella tutta la sua poetica. Sedetevi su una panchina, non vi consiglio comunque il bordo della strada, ma fermatevi. Qui le luci assumono altri significati, altre caratteristiche. Gli istanti si fermano, i respiri si incrociano. Mi è personalmente capitato di dover aspettare l’autobus proprio a quella fatidica ora. Ero di rientro da una delle più passionali serate romane. Le risate degli amici ancora mi rimbombavano nelle orecchie, ma stavo vivendo il mio film personale. Momenti nostri che, al solo ricordo, continuano a mandarmi fuori di testa. Tra me e gli altri, memorie da “botte moleste” e sorrisi sinceri. Una diva, una dea, inebriata dal lento sospirare di gioia suggellata dalle fronde degli alberi che costeggiano la carreggiata.
Questa è una di quelle strade che ha reso celebra i Divi e il Divismo. Un percorso fatto per fanatici e fanatismo perché il cinema è tangibile come non mai. Del resto, davanti a noi c’è il cuore pulsante di Villa Borghese. Il nostro percorso, con un cliffhanger di tutto rispetto, si ferma proprio su “Largo Marcello Mastroianni”. Qui la Casa del Cinema vi offrirà un po’ di ristoro col suo bar e le sue mostre. Se capitate durante la sera, invece, fermandovi per qualche ora, potreste persino avere la fortuna di beccare una o due proiezioni all’aperto. Sedetevi, quindi, sull’erba mentre fate riposare i vostri piedi.
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