Turisti nella Capitale: il cuore dei gattari
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Le fughe, considerata la voglia di sopravvivere a questo torrenziale caldo, potrebbero rivelarsi molteplici. Se il mare non fosse abbastanza, se non poteste raggiungere il litorale marittimo della Capitale, ovvio vi proponiamo un po’ di ristoro presso il laghetto dell’Eur. Oggi, essere turisti nella capitale, vuol dire prendere armi e bagagli per una fuga al laghetto.
Questa è una tappa da poter visitare in qualsiasi periodo dell’anno. Ammettiamo che, in piena primavera, le sponde artificiali assumono tutt’altro aspetto. I ciliegi in fiore colorano tutto col loro bianco e il loro rosa, ma durante l’estate sarà il resto del verde a farla da padrone. Sotto le fronde degli alberi, tutto assume quasi un aspetto romantico. L’acqua del lago è sia un punto intorno cui poter banchettare, ma anche un luogo in cui ammirare i canottieri che si allenano o la fauna che vola a destra e a sinistra.
Passeggiare o correre lungo le sponde del laghetto è quasi terapeutico. L’osservazione di ciò che vi circonda diventa la necessaria chiave di lettura per poter apprezzare a pieno l’intero ambiente. Credo che sia profondamente divertente restarsene col fiato sospeso, per qualche secondo, a guardare tutti i più piccoli dettagli. Gente diversa svolge azioni diverse. I sorrisi sono contagiosi, tanto quanto lo sono le lacrime. Le emozioni si mescolano in una strana condivisione mistica in grado di farci sentire vicino anche al più perfetto degli sconosciuti. Non è insolito, inoltre, poter cogliere ragazzi delle diverse età con una chitarra tra le mani. Esattamente come è quasi usuale notarne altri intenti a girare qualche videoclip. Sapete, sulle diverse piattaforme social mi è capitato diverse volte di riconoscere il laghetto dell’Eur come sfondo a video o film indipendenti.
Mi sembra dannatamente facile riuscire ad immaginare i miei amici in questo luogo. Il tutto è così tanto chiaro da sembrare un ricordo, più che una fantasia. Toglietevi le scarpe, poggiatevi sull’erba, respirate affondo e aspettate il calar della sera. Negli anni passati, non so se il programma sia stato rinnovato anche per questa estate, c’era persino la possibilità di guardare i film e di fare degli incontri cinematografici per dibattere sulla piattaforma. Un’iniziativa entusiasmante che riesce a coniugare relax e cultura.
Vi ricordo, anche se potrebbe essere quasi un invito, di andare fino ad infondo al parco del laghetto perché è li che avviene la reale magia. I getti d’acqua incorniciano la vista sull’obelisco ai lavoratori. Il marmo bianco viene impreziosito dai colori dell’arcobaleno che appaiono grazie alla suddivisione prismatica dei raggi solari. Il lento flusso acquatico è quasi un rumore bianco su cui poi schiacciare un pisolino. In questi giorni, tra l’altro, è possibile osservare lo spettacolo di luci e fantastiche strutture che riproducono la fiaba di Pinocchio.
Se, però, vi siete rilassati a sufficienza; la proposta indecente è quella di cambiarvi e di scendere un po’ più in basso abbandonando quel luogo. Lasciate alle vostre spalle il palazzo dello sport e recatevi verso il Social Park. Controllate le diverse proposte estive e preparatevi a danzare al ritmo delle varie serate che vi sono organizzate. L’Eur Social Park vi permetterà di conoscere nuova gente e di fare nuovi incontri. Una condivisione unica perché, tramite la musica, vi permetterà di incontrare chi condivide con voi una passione. Il cielo stellato di Roma diventerà il padrone dei vostri desideri mentre, con una birra in mano, agiterete i vostri fianchi e sorriderete ai vostri amici. La musica Indie, Electro o non so, scandirà il ritmo del vostro cuore e del vostro respiro mentre le ore passeranno e l’insonnia prenderà il sopravento.
Un piccolo monito per tutti i turisti nella capitale che sono arrivati a questo punto: ricordatevi che siete all’Eur. Questo messaggio vuol dire solo una cosa, un importantissimo avviso a meno che voi non vogliate grattarvi tutta la giornata. Non dimenticate di munirvi di spray anti-zanzare. Questo è il loro regno e a nulla possono le disinfestazioni. Qui, in questa palude riqualificata da “quando c’era lui”, sono le zanzare a vincere su ogni sorta di buon senso. Quindi miei cari turisti, fuggite al laghetto, rifugiatevi sotto gli alberi di un parco e condividete la socialità, ma occhio. Io vi ho avvisati.
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