Turisti nella Capitale: il cuore dei gattari
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Terminando la nostra passeggiata “su e giù per la Rambla” di Roma, dirigiamoci verso quei giorni segnati di rosso sul calendario. No, non vi chiedo ti tirare giù i nomi che vede scritti lì, ma di glorificarli nel modo più pagano possibile. È divertente, per i miei occhi, proporvi questa provocazione in attesa di Ognissanti. Essere Turisti nella Capitale, come ho sottolineato più volte, vuol dire muoversi all’interno di fedi differenti.
Negli ultimi anni, la tendenza a far nostre anche le tradizioni anglosassoni sta prendendo sempre più piede. Sta diventando più facile pensare di festeggiare Halloween che recarsi nelle dimore fisiche ecclesiastiche. Muovendoci, quindi, tra moda e credo, è necessario trovare dei luoghi in cui poter ballare per poter alzare il velo tra vivi e morti. Ci sono feste che si seguono in un po’ tutto il Lazio, così come nei diversi locali della Capitale. Vi devo però confessare e raccontare di uno dei posti più strani e folli che mi sia capitato di frequentare proprio in tale occasione.
Ci stiamo addentrando in quello che, a tutti gli effetti, era un ex forte militare. A quanto pare la nostra amata città ne è piena e alcuni di essi sono stati designati ad altri utilizzi. Io vi sto portando all’interno del cuore di Centocelle, proprio nel diciannovesimo quartiere di Roma. Una zona di confine, autogestita, che propone diversi eventi in grado di calamitare la cittadinanza al suo interno. Un’autogestione che si fa forza sulla collettività e sulla voglia di stare insieme.
Non scenderemo nei dettagli scabrosi o sul vero orrore visto da chi era ancora innocente come Bambi. Puntiamo sulla più nobile forma di unione che è possibile trovare all’interno delle mura di Forte Prenestino. Questo centro sociale, infatti, è perfetto per una festività come quella di Halloween. Non vi è stupore nel sapere che fino a tarda notte verrà proposta una carica dose di musica con cassa a dritta. La sua peculiarità è la presenza di numerose camere e tunnel sotterranei che, in altre e svariate occasioni, sono usate per organizzate mostre e attività. I due palchi, costruiti negli spazzi aperti, fungono da vere e proprie calamite per il divertimento.
La sua occupazione avvenne il primo maggio del 1986, in occasione della Festa del non lavoro. I cittadini romani erano già soliti usare gli spazi limitrofi alla struttura, quindi l’occupazione ne ha ufficializzato l’utilizzo. Tramite autofinanziamento, in ogni caso, nel corso del tempo si sono susseguiti dei lavori di restauro. La presenza di graffiti e di luci al neon rende il suo ingresso decisamente folkloristico. Qualora non lo sapeste, al suo interno, sono presenti: una sala cinematografica; una sala teatro; e diversi e disparati laboratori artistici.
Un luogo affascinante che non può non essere incluso in questo nostro vagare per Roma. Essere Turisti nella Capitale vuol dire guardare con diversi occhi la nostra realtà. In questo modo si possono scoprire e riscoprire altri luoghi.
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