Turisti nella Capitale: il cuore dei gattari
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Stiamo un po’, idealmente, continuando il nostro viaggio sul tram 19. In maniera frenetica, non regolare, saltando da una fermata all’altra perché ogni tanto l’irregolarità deve entrare a far parte della nostra vita. Non importa a che fermata voi siate saliti, adesso vi impongo uno stop necessario. La tappa designata è il Piazzale di Porta Maggiore, per poter celermente fare un cambio di mezzo in direzione Prenestina. Oggi, essere turisti nella Capitale vuol dire fare su e già per la Rambla.
Molti di voi si chiederanno “per quale ragione io stia parlando di Rambla”, ma a quanto pare è un modo giocoso – e improprio – con cui viene chiamata la via principale del Pigneto. Questo è uno dei quartieri designati alla movida, facilmente raggiungibile in mille e uno modi. Qualora il facilmente possa essere declinato con una spassionata voglia di arrivarci. La metro C è il modo più veloce perché, una volta arrivati in fermata, vi basterà attraversare la strada seguendo il flusso di ragazzi e ragazze.
In ogni caso, ci troviamo alle porte della periferia sud-est della Capitale. Da qui in poi si articolano sia la Tuscolana, la Prenestina e la Casilina. Tutte strade che vi condurranno verso le altre regioni a destra del Lazio. Riprendendo un po’ il nostro racconto, lentamente questa zona si è trasformata in un punto di ritrovo per gli studenti di ogni fascia d’età. La sua via centrale, percorribile principalmente a piedi, è un concentrato di bar, pub e ristoranti. Attrazioni che la rendono la meta ideale dei sabati sera.
Alle sue spalle si trovano altri punti nevralgici come Largo Venue o tutta la zona di Portonaccio. La sua posizione, per tanto, la rende attrattiva per chi abita in differenti punti della città. Gli studenti ne hanno fatto una vera e propria dimora, nonostante non manchino neanche le attrazioni più turistiche. Sento, infatti, la vocina della mia autista di fiducia che mi sottolinea la presenza della casa la cui facciata è residenza dei Cesaroni.
Se, invece, state cercando un luogo in cui poter meditare e avere un po’ di ristoro qui vi è un luogo fatto apposta per questa esigenza. L’ex SNIA, o Lago Sandro Pertini, è un luogo non conosciuto da molti. Un’area di 14 ettari che comprende una splendida pineta. Qui sorgeva un vecchio complesso industriale costruito negli anni 30 e trasformato, durante la Seconda Guerra Mondiale, in una fabbrica di produzione bellica. Il parco è ricco di pini e querce, ma la sua attrattiva reale è il laghetto. Unico lago naturale di Roma, a due passi dal centro, che per estensione supera quello di Villa Borghese. Strano pensare che le sue acque siano pulite e balneabili.
Quello che si delinea a noi turisti nella capitale, quindi, è un percorso lento e inesorabile tra tranquillità e aperitivi. Un quartiere che riesce a racchiudere in sè i differenti aspetti di una città come Roma. L’ideale sarebbe quello di fare una bella passeggiata al lago per poi tornare alla freddezza dei palazzi. Un passaggio tra area bucolica e metropoli sancito da un ottimo tagliere di salumi e uno spritz. Un’idea da non sottovalutare in attesa della prossima tappa di questo nostro immaginario viaggio.
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