Turisti nella Capitale: il cuore dei gattari
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Se, da una parte, il nostro viaggiare per le vie di San Lorenzo non è ancora terminato; dall’altra, verso Scalo, si sente arrivare lo storico tram 19. Prenderlo al volo vuol dire correre e attraversare incautamente la strada, occhio però a non diventare la fortuna dei venditori di marmo all’angolo della Tiburtina. Oggi essere turisti nella Capitale significa attraversare la storia e le storie che si sono susseguite su questa specie di monumento su binari. Salire sul tram 19 è quasi un’esperienza mistica che difficilmente si scorderà. Come poter definire in altro modo un viaggio che dura circa 2 ore e che percorre quasi 14km?
Sono quarantasei le fermate che in totale riesce a coprire: dalla Roma popolare di Centocelle, a quella Borghese di Prati. Un percorso che taglia a metà la città e che permette un ciclico cambiamento dei suoi passeggeri a seconda dell’orario e dei quartieri. Da Piazza dei Gerani, in cui negli anni ’90 vi era una storica statua trafugata nel 2010. Passando per la zona studentesca tra il Verano e tutto viale Regina Margherita. Correndo poi verso via delle Belle Arti, sul Lungotevere della Marina, e in fine si arriva a Piazza Risorgimento per poter osservare il Cupolone.
Un percorso immaginifico che, al modico prezzo del singolo biglietto Atac, trasporta i suoi passeggeri tra storie ed episodi straordinari. Numerose sono le avventure trasposte, nel corso del tempo, all’interno di articoli sui quotidiani nazionali: da chi ha dimenticato la propria borsa a chi è salito con due materassi da piazzale Prenestino. Avventure che vengono narrate tra i suoi olezzi e il suo inquietante e innaturale silenzio notturno. Uno scandire del tempo che passa dalla cacofonia alla sordità, dalla mattina alla sera. È un vero peccato che il suo percorso sia attualmente interrotto dalla sua sostituzione con i servizi di bus navetta. I suoi binari sono in manutenzione e il suo traffico è bloccato dai lavori.
Sono stati scritti libri sul suo viaggiare, estratti di vita quotidiani che rappresentano una romanità multiculturale e multi-conto in banca. Palazzoni che si alternano a viste mozzafiato del Tevere, scorci che hanno il potere di imprimersi nella retina senza possibilità di esser dimenticati.
Roma è così, bisogna rendersene conto. Tante stratificazioni socio-culturali che si alternano nel giro di pochissime battute. Istanti che, se distratti, si possono perdere con la stessa velocità di un battito di ciglia. In questo modo si attraversa il suo cuore pulsante, quello fatto di individui diversi eppure simili. Persone accumulate dalla stessa voglia di restare a letto, quanto vivono nella necessità di questa o quell’altra chiamata.
Il tram 19 ci porta indietro nel tempo col suo andare e tornare. Ci fa vedere la Capitale sotto altri punti di vista, ma noi ci stiamo dirigendo verso Pizza Risorgimento. Scenderemo a qualche fermata prima del suo capolinea, ma non vi voglio dare troppi spoiler sulla nostra direzione. Vi dico solo che parleremo di cinema, perché è necessario quando si affronta la vita all’interno della città eterna. E poi, a dirla tutta… dobbiamo sopperire alla mancanza del tram 2 in qualche modo.
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