“Guerra e Pace”: il capolavoro di Tolstoj prende vita al Teatro Argentina
Il Teatro Argentina porta in scena “Guerra e Pace”, una straordinaria rilettura del celebre romanzo di Tolstoj. Un viaggio epico tra amore, conflitti[...]
John Villa nasce ad Assisi il 22 giugno del 1943; il padre è un vice console italiano; a due anni si trasferisce a Panama e nel settembre del ‘47 a Ciudad Trujillo, l’odierna Santo Domingo. Si sposta ancora, crescendo negli USA ad Atlanta e San Francisco, a Roma per un primo periodo e poi di nuovo ad Atlanta, dove finalmente si laurea in Business Administration nel 1966. Qui si sposa e ha due figli, nel ‘68 Lisa Maria e nel ‘73 Brian Marcus. Nel 1967,contrario alla guerra del Vietnam sceglie di insegnare Economia, Matematica e Spagnolo al liceo Villa Rica High School. Tra il ‘68 e il ‘75 diventa rappresentante di prodotti di bellezza, occupandosi allo stesso tempo anche di pubblicità televisiva. Così si compiono le sue prime esperienze con la tv locale di Ted Turner.
Nel settembre del ‘75 è a Roma per una vacanza e con un amico partecipa a un provino radiofonico a Radio Elle, una delle prime emittenti libere. Gli viene offerto immediatamente un contratto: così nasce Foxy John. Resta a Roma ed otto mesi dopo passa a Radio Alfa 90, e dopo altri quattro a Radio Luna che diventerà il primo abbozzo di network, con varie emittenti a ripeterla sul territorio nazionale. Tra il 1979 e il 1981 conduce su Rai Radio 2 la Hit Parade e Dischi Caldi. Presenta Disco Estate, Disco Inverno e la Festa dell’Amicizia. Partecipa a Disco Ring su Rai 1 (con la regia di Gianni Boncompagni) e produce la sigla del Festival di Sanremo presentato da Claudio Cecchetto.
Nel 1980 apre un centro di produzione: programmi radiofonici, pubblicità, jingles, sigle, documentari (ancora in attività). Foxy John non si ferma ancora e dal 2001 al 2005 presenta e musicalizza Festival di Tango Argentino a Roma, Arborea, Budoni. Stintino e Istanbul. Negli stessi anni collabora anche con Fiorello e nel 2003 è la voce della sigla di Viva Radio 2, mentre nel
2004 la sua voce introduce le 8 puntate di Stasera Pago Io Revolution, su Rai 1.
Infine dal 2005 ad oggi la sua inconfondibile voce fa diventare cult le votazioni della giuria nelle 10 edizioni di “Ballando Con Le Stelle” su Rai 1.
Durante una vacanza in Italia, un amico mi convinse a fare un provino per una delle radio libere che stavano nascendo: Radio Elle. Naturalmente mi preparai, visto che il provino era in diretta, scelsi un brano musicale: I Could Never Make a Better Man Than You, dei Magic Disco Machine. Magic, già questo mi piaceva oltre al pezzo, poi naturalmente mi ci voleva un nome d’arte, ispirandomi ai programmi americani che sentivo. Il fatto che arrivassi dall’America giocava a mio favore sia per la conduzione, che per la pronuncia: i miei riferimenti radiofonici era Wolfman Jack e Cayote McCloud. Scelsi Foxy John per due motivi: se lui era un uomo lupo e l’altro un coiote, io sarei stato una volpe, come anche l’ambasciatore americano a Roma dell’ epoca, che si chiamava Giovanni Volpe.
L’entusiasmo della gente, le telefonate in diretta alla radio durante il mio programma, talvolta diurno a volte notturno. Le radio libere esploravano un campo nuovo dell’intrattenimento e l’allegra comitiva si formava spontaneamente: a volte dicevo d’aver voglia di un caffè o di un cornetto e c’era sempre qualcuno degli ascoltatori che me lo portava dritto in radio. Credo di aver bevuto un sacco di caffè in quel periodo!
Naturalmente ai programmi americani all’inizio, poi andai a ruota libera. Ma più che intrattenere con racconti di vita privata, preferivo dare spazio alla musica. Mi piaceva commentare o raccontare qualcosa della musica che sceglievo nei miei programmi. Leggendo il testo ero in grado di farne un riassunto ed, in alcuni, casi fare teorie o allegorie.
Il Jackie O’, dove il dj era Claudio Casalini, e il Mais il cui dj era Robert Drake che oltretutto era l’ingegnere elettronico che creò il sistema delle luci e del suono di quel locale, e poi il Much More con Faber e Luca Cucchetti. LINK ARTICOLO CUCCHETTI
Be’, nacque da un attimo di panico , mentre facevo il programma, mi saltò il disco. Così mi uscì “cazzarola!” in diretta. Avevo inventato senza saperlo un neologismo, il resto è storia.
Darei più spazio alla musica, scegliendo fra quella che piace a chi conduce il programma. In realtà a me piace un po’ tutto: country, disco, pop, soul, dance e ho soprattutto un debole per il Southern Rock (tipo quello dei Doobie Brothers).
Benissimo! Ma dopo poco abbiamo dovuto interromperlo a causa delle telefonate contrarie al programma. Arrivarono principalmente dall’Abruzzo dove il Papa era in visita… Facendo notare che non era il caso di proseguire con un programma simile proprio in quel momento. La censura negli anni ’70…
Be’, eravamo giovani, belli, talentuosi, nuovi idoli sulla scena, voci ammalianti, come non suscitare curiosità? Andava alla grande! E poi quando le ragazze telefonavano in radio confesso che utilizzavo una voce più calda, suadente, d’acchiappo… Ed era assai facile rimediare un appuntamento.
Ho accompagnato ad una lezione di tango un’amica doppiatrice che lavorava con me, aveva bisogno di un partner, e dopo anni di discoteca, dove si ballava sempre lontani l’uno dagli altri, riscoprivo il piacere di stringere il proprio partner tra le braccia. Mi innamorai del ballo del tango e della musica, cosi iniziai a tornare sulle piste, sia come ballerino e come dj musicalisador
Un giorno molte persone mi dissero che Fiorello aveva parlato di me nella sua trasmissione radiofonica. Ascoltai la replica del programma quella sera, dove sentì la voce di Franco Tanasi un amico comune, che era in trasmissione. Parlavano dei programmi radiofonici degli anni ‘80 ed uscì il mio nome. Fiorello disse che ero il suo mito in quel periodo, che molti tentavano d’imitarmi, e addirittura che c’era chi diceva di essere me: Foxy Carmelo, Foxy Giovanni, Foxy Turi, etc. Il regista del programma, Marco Lolli, mi chiese di fare la mia sigla adattandola per presentare Fiorello a Viva Radio Due, come sorpresa. Durante il programma gli dissero: “Guarda un po’ chi ti ha inviato una sorpresa…”
Fiorello la sentì, si emozionò ed iniziò dal giorno dopo ad usare la mia sigla al posto della sua. Dopo una settimana sono stato invitato in trasmissione e poiché avevo con me la base della sigla, l’ho fatta in diretta. Da lì sono stato fisso nel programma ogni venerdì sino alla fine della stagione, presentando alcuni brani degli anni ’80-‘90 nel mio stile.
No, con Renzo Arbore non ci fu mai competizione. Due storie, due stili differenti. Renzo Arbore è un eclettico conduttore, un artista colto, curioso, ironico e con un gran sense of humor, ma mai maligno. È sempre un piacere incontrarlo, sia in video che di persona.
Temevo di non sapere abbastanza della storia d’Italia, e non capivo bene le leggi e la politica. I pregi di oggi sono i miei difetti di ieri.
Al mitico Piper of course! E con Faber Cucchetti alla consolle.
Di non esagerare con il protagonismo, di dosare il giusto bilancio tra le parole e la musica. Va da sé che la varietà della programmazione musicale dipende dal tipo di programma.
Non su un piedistallo, dal quale è facile cadere. Una bella statua equestre non sarebbe male, ma intanto venitemi a trovare su www.foxyjohnproduction.com
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