"Ciaone", un "ciao" poco amichevole
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In genere si usa per abbreviare l’espressione “a modo di”, ma in romanesco assume un significato completamente diverso. Il “mò” di Roma è un avverbio che ha a che fare con il tempo. Lo conosci?
Il “mo’” è un’espressione che in Italia viene usata molto spesso e che praticamente chiunque conosce. In ogni angolo della penisola assume lo stesso significato, ovvero abbrevia la frase “a modo dì”, trasformandola nell'”a mo’ di”.
Anche a Roma l’espressione “mo’” viene usata per abbreviare l'”a modo di”, infatti nel parlato viene usata molto spesso.
Non è però il solo significato che a Roma questa parola assume. Nel romanesco il “mo’” viene anche usato per intendere qualcos’altro. È infatti un avverbio temporale.
Qualora dovesse quindi accadere di sentire qualcuno di Roma, pronunciare delle frasi come “mo’ arrivo” oppure “mo’ vengo”, non bisogna intendere quel “mo’” come un’abbreviazione di “a modo di”, bensì come qualcos’altro.
In romanesco il “mo’” viene spesso tradotto con la parola “adesso”. Si usa infatti come avverbio di tempo.
È quindi un modo abbreviato d’intendere quest’espressione temporale, oltre che informale. Capita spesso di sentirlo dire per le strade di Roma, soprattutto tra gli amici.
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