Che FamoLa Befana, ai tempi molto più di una dolce vecchina
Oggi è vista come una tenera vecchina che riempie le calze appese ai camini, ma secoli fa era considerata una creatura molto più temibile, oltre che potente. Era infatti una dea, ma chi era esattamente?
Da sempre una donna potente e temibile
È una figura che chiunque da bambino ha visto con degli occhi pieni di timore, dato che fa parte della tradizione pensare che porti i dolci ai bambini buoni e il carbone ai più cattivi.
Solitamente viene rappresentata come una vecchina che vola su una scopa e che s’intrufola nei camini delle case, praticamente come una strega buona, ma pare ci sia stato un tempo in cui invece veniva raffigurata in modo diverso. Secoli fa infatti era vista come una donna molto più potente e temibile. Aveva infatti le sembianze di una dea, esattamente di Diana.
Probabilmente una vecchina pentita di non aver creduto ai Magi
È solamente nel ‘900 che il personaggio della Befana ha iniziato ad assumere le sembianze della donna che oggi conosciamo. Non è però ben chiaro per quale ragione venga vista come un’anziana signora che in groppa a una scopa consegna i dolci di camino in camino.
Probabilmente però ciò è dovuto a una credenza cristiana, che ha a che fare con l’incontro dei Re Magi con un’anziana donna. Pare che nel momento in cui i tre Re Magi erano alla ricerca di Gesù, questi avevano incontrato una donna e le avevano chiesto le indicazioni per Betlemme.
La donna, non credendo alla nascita del bambino prodigioso, si era però rifiutata di aiutarli, ma poi pentitasi era andata anche lei alla ricerca della grotta. Aveva così iniziato a girare di casa in casa e a offrire dolci e doni a tutti i bambini, nella speranza che uno di loro sarebbe stato appunto Gesù.
La fine dell’inverno e il risveglio della natura
Secoli fa la gente era quindi abituata a vedere la figura della Befana in modo diverso. Soprattutto i romani credevano che durante quella che oggi chiamiamo la “notte dell’Epifania”, una donna a bordo di una scopa girasse per i campi rendendoli fertili.
L’attuale Epifania coincideva quindi con il solstizio d’inverno e il risveglio della natura, per cui i romani per celebrarla erano soliti praticare dei riti pagani, che però poi nel tempo sono stati condannati dai cristiani e sostituiti con quelli odierni.