Che FamoTi spedisco in convento: il docu-reality arriva su Discovery+
Ti spedisco in convento, il docu-reality, prodotto da Fremantle, adattamento del format internazionale Bad Habits, arriva in esclusiva su Discovery+.
Cinque ragazze ventenni – estroverse e social addicted – saranno le protagoniste di un esperimento sociale all’interno della Congregazione delle Suore Oblate del Bambino Gesù, nel Convento La Culla di Sorrento.
Alla ricerca della spiritualità. Amanti del lusso e cacciatrici di like, le aspiranti influencer verranno ospitate per un mese all’interno del convento, dove le suore detteranno le regole di una convivenza all’insegna della religiosità. Madre Superiora Suor Monica, Suor Arleide, Suor Analia e Suor Felicita avranno il duro compito di tenere a bada le ragazze per far ritrovar loro la retta via.
Le quattro puntate mettono in evidenza il decadimento grottesco delle giovani, superbe e senza scrupoli prevaricano le cinque suore con atteggiamenti anti-etici.
Un animato spettacolo obsoleto in cui si rincorre – a suon di twerk – il moderno avanzamento mediatico rappresentativo della tolleranza sopra ogni cosa.
Buoni o cattivi. Diluire il giusto e lo sbagliato è atto intenzionale, figlio di un liberalismo imperante. I doveri imposti alle protagoniste altro non sono che vincoli di virtù e conoscenza, nella fattispecie oscuri alla soggettiva delle ragazze, alienate dalla vita effimera dei social.
Il mondo virtuale è il regno delle infinite possibilità in cui è inapplicabile alcun codice punitivo delle male azioni. Sui social, in attesa di giudizio, si procede in una dimensione virtuale che non impone coscienza e abdica ai dogmi educativi. L’arbitrarietà, però, si fa presto pericolo davanti ad una rete pronta ad inghiottire i più deboli. Le cinque protagoniste, rifugiatesi per troppo tempo nei loro smartphone, perdono di vista il mondo reale in cui è necessaria l’applicabilità delle regole al fine di coesistere in un ecosistema all’insegna del buon senso.
Ti spedisco in convento conclama il criticismo, fondamento al principio di conoscenza: una manifestazione mediatica che rincorre l’urgenza di un disallineamento fra virtuale e reale. Un’esortazione all’istituzione dell’adulto come mediatore fra la costruzione virtuale illusoria e la biasimevole realtà.
Punti di Svista si Sara Matteucci