"Ciaone", un "ciao" poco amichevole
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Non è solamente un modo dialettale d’etichettare i giovani, perchè a differenza di quanto possa sembrare questa parola significa in realtà più cose. Tu però sai cos’altro vuol dire?
È una parola talmente conosciuta, che da tempo è inserita perfino nel dizionario Zingarelli, ma a differenza di ciò che si potrebbe pensare, non appartiene all’italiano corretto, bensì al romanesco.
Nel tempo però è stata utilizzata così tanto sia nel mondo del cinema che in quello della letteratura, che in qualche modo è entrata anche a far parte dell’italiano. In realtà non lo è ma è tipicamente romana.
Solitamente viene utilizzata per etichettare le persone di giovane età, che in romanesco vengono chiamati “pischelli”, ma nasconde in realtà anche degli altri significati che non tutti conoscono e che variano in base ai contesti in cui viene usata. Come ogni parola del romanesco è in pratica tutta da scoprire.
In genere la parola “pischello” viene usata quindi per indicare le persone di giovane età, in modo particolare i bambini e gli adolescenti. È infatti un sinonimo dello “scugnizzo” di Napoli e del “pischerlo” del Piemonte.
In altri contesti si utilizza però la parola “pischello” anche per indicare i giovani amanti, le persone furbe e i ladruncoli. Praticamente sono svariati i significati che questo termine assume.
Non è mai stato chiaro per quale motivo questa parola ha questa forma, perchè si dice proprio “pischello” o “pischella”, ma l’ipotesi più plausibile collega la parola a “puella”, un termine del 1700 che veniva utilizzato per indicare le persone di giovane età.
Una parola latina che potrebbe spiegare sia il “pischello” romano che il “pischerlo” piemontese. Chissà però se è davvero questa la sua origine. Probabilmente non lo sapremo mai.
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