Il Neon Brush, una nuova moda artistica e fluorescente
Si chiama “Neon Brush” ed è un nuovo modo di realizzare dipinti che ultimamente è diventato una vera moda. Consiste nel realizzare dei quadri in una stanza buia, utilizzando per lo più dei […]
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di Sara Matteucci
Rai Documentari e Rai per il Sociale presenta Amica di Salvataggio, un docu film dedicato alla memoria di Alessandra Appiano, scomparsa all’età di 59 anni.
Ricoverata nel reparto Psichiatria 1-Disturbi dell’umore dell’ospedale San Raffaele Villa Turro di Milano, Alessandra quella mattina chiede e ottiene il permesso di andare a prendere un caffè al bar interno alla struttura ospedaliera. Invece esce, indisturbata (non è attivo alcun controllo o presidio di sicurezza all’ingresso). Percorre via Stamira D’Ancona, lo stradone dell’ospedale, e 400 metri più in là sale all’ottavo piano dell’Hotel Ramada. Verrà ritrovata con al polso il braccialetto dei degenti e nel braccio l’ago cannula per le flebo. Sarà il marito Nanni a dover informare l’ospedale della scomparsa della moglie. Carenza di protezione e negligenza: il marito della donna accuserà la struttura ospedaliera per omissione di controllo. Sempre lui, oggi, dirige il racconto della vita della sua amata in questo docu film dal titolo Amica di Salvataggio – come il best seller “Amiche di salvataggio”, con cui Alessandra Appiano vinse nel 2003 il Premio Bancarella.
Un docu film per valicare la depressione, piaga nell’anima di Alessandra, che l’accompagnava ciclicamente nel progredire del tempo. Proprio il tempo e quel suo scorrere inesorabile era come un’ossessione per Lei, un limite al suo vivere, non per la paura di invecchiare, quanto al timore di non scovare nella realtà degli adulti tracce di felicità infantile.
“Non ho paura di morire, io ho paura di vivere”, suggerirà Alessandra poco prima di morire all’amico e confidente Diego Dalla Palma, che parlerà di Lei come una donna capace di trasmettere «luccicanza». Alessandra riviveva la sensatezza del suo vivere, anche, attraverso il rapporto con gli amici. Dolci testimonianze al suo poliedrico carattere dall’amica e collega Monica Leoffredi che la ricorderà come estremamente gioviale e autentica nel suo sorriso, davanti e dietro le quinte.
Ironica, sagace, sensibile, forte, determinata, brillante. La regia di Nanni Delbecchi riproduce l’essenza di un’anima complessa nella sua semplicità fanciullesca. La testimonianza di una vita interrotta dalla depressione e il barlume di speranza volto al progresso delle strutture sanitarie Italiane.
Prodotto da Kimera Produzioni di Chiara Salvo. Disponibile su Rai Play.
Rubrica: Punti di Svista
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