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Oltre lo “schiaffo”: Anagni da scoprire

foto di: Immagini prese dal web

A due passi da Roma, c’è Anagni, famosa soprattutto per l’evento storico “Lo Schiaffo di Anagni”,  ma tra Papi, poeti, arte e storia la cittadina ciociara è un borgo tutto da ammirare.

 

Papi e poeti

Anche nota come la città dei papi (vi nacquero Innocenzo III, Alessandro IV, Gregorio IX e Bonifacio VII), Anagni, in provincia di Frosinone, è un gioiello ricco di storia tutto da scoprire e distante meno di un’ora di macchina da Roma. La città accolse, per un breve periodo, anche Dante Alighieri, che abitò in quella che è oggi conosciuta come Casa Barnekow, dal nome del pittore svedese che acquistò la splendida dimora duecentesca, oggi visitabile come museo.

Prima di immergerci tra le viuzze e i magnifici palazzi perfettamente conservati del borgo medievale, chiariamo uno dei più grandi fraintendimenti relativi all’episodio più celebre della storia anagnina: il famoso schiaffo che papa Bonifacio VII avrebbe preso in pieno viso da Giacomo Sciarra Colonna, in realtà, è un falso storico. È più corretto parlare di oltraggio di Anagni: il 7 settembre 1303, con la presa della città da parte di Sciarra Colonna, alleato del re di Francia Filippo il Bello, Bonifacio VII, ultimo baluardo di resistenza, fu tenuto prigioniero nel palazzo papale fino alla resa al controllo della corte francese. Dopo la sua umiliazione, la sede papale fu trasferita in Francia fino al 1377, periodo conosciuto come cattività avignonese.

Medioevo meraviglioso

Oltre al Palazzo della Ragione, costruito nel 1163 dall’unione di due edifici (di qui l’aspetto caratteristicamente asimmetrico della facciata),  il Palazzo di Bonifacio VIII è imprescindibile come tappa turistica, con la Sala delle Oche e, ovviamente, la Sala dello Schiaffo di Anagni.

In quanto sede papale, eventi cruciali per la storia della Chiesa  si sono svolti nella bellissima Cattedrale: qui, Alessandro III scomunicò Federico Barbarossa nel 1160, e Innocenzo IV fu fatto pontefice. I lavori di costruzione della Cattedrale di Santa Maria sono iniziati nel 1072 e via via l’edificio si è arricchito di elementi architettonici nuovi: il risultato è una commistione di elementi romanici e gotici. La Cattedrale vale una visita anche solo per gli affreschi, magnificamente conservati, di soggetto biblico che decorano le volte della Cripta di San Magno. Se vi piace la rievocazione storica, programmate il vostro weekend ad Anagni in estate: nei mesi di luglio e agosto è possibile assistere agli eventi organizzati dalle contrade attive sul territorio, fra cui le splendide sfilate in costumi medievali – imperniate, è scontato dirlo, sulla vicenda dello schiaffo – e il Palio con l’arco di Santa Chiara d’Assisi.

Non solo papi: Anagni antica

I fan dell’antichità classica non potranno che apprezzare i resti delle mura ciclopiche e le splendide rovine della villa romana di Villa Magna. Le mura ciclopiche, dette anche mura pelasgiche o poligonali, sono caratteristiche di moltissime zone d’Italia e del mondo, così dette per via delle dimensioni enormi (come costruite da giganti, i Ciclopi, appunto) dei massi che le compongono, incastonati tra loro senza l’uso di malta o cemento. Anagni presenta una cinta muraria risalente circa al IV secolo a.C. Di interesse artistico sono anche le cinque porte che nel Medioevo rappresentavano le uniche vie di accesso alla città: Porta Cerere, Porta Santa Maria, Porta San Francesco, Porta Tufoli e Porta San Nicola. Le rovine della residenza romana, edificata attorno al II secolo d.C. sotto l’imperatore Adriano,  si estendono per quasi diciassette ettari ai piedi del monte Giuliano. Gli  scavi nell’area hanno permesso la scoperta di una cantina per il vino, del quartiere degli schiavi e di sepolture altomedievali.

E infine, gli appassionati di preistoria non resteranno affatto delusi spostandosi di poco dal centro abitato di Anagni: durante i lavori per la costruzione della ferrovia, le campagne ciociare hanno restituito alla luce un sorprendente sito di interesse archeologico, la necropoli di Casal del Dolce.