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Tutti sappiamo che la nostra capitale, nonostante tutti i suoi problemi, resta una delle città più belle al mondo, se non la prima in assoluto, per monumenti, capolavori artistici e storia. I romani però non costruirono palazzi e opere d’arte solo all’interno di Roma, ma colonizzarono e lasciarono ricordi del loro passaggio anche fuori, come è successo a Tivoli ad esempio con Villa Adriana e Villa d’Este, due tra le bellezze più invidiate al mondo!
Ebbene sì, è da non credere, ma prima di Roma, della fondazione da parte di Romolo e Remo della città che diventerà Caput Mundi, già altre città esistevano e fiorivano in questa zona, come Tivoli, che si pensa sia nata intorno al 1215 a.C. . Questo villaggio, posto sulla sponda sinistra del fiume Aniene, deve il suo antico nome Tibur, a Tiburto, uno dei tre fratelli insieme a Corace e Catillo, che avrebbero scacciato i siculi da questo territorio e ridato vita a questo luogo. Nel corso del tempo Tivoli nonostante all’inizio si oppose al potere romano alla fine ne divento una delle città alleate più fedeli e grazie alla sua posizione strategica diventò un grande centro commerciale e anche residenziale. Qui infatti negli anni di dominazione romana molti personaggi illustri come Orazio, Cassio, Publio Quintilio Varo, fino all’imperatore Adriano, soggiornarono e costruirono la propria villa.
Il più grande esempio di villa antica a Tivoli che ancora oggi è rimasta in nostro possesso è sicuramente Villa Adriana; costruita tra il 118 e il 138 d. C. per l’imperatore Adriano, che qui trascorse gli ultimi anni della sua vita. Questo luogo è ricchissimo di opere soprattutto perché per il primo cittadino dell’impero romano questa non era solamente una residenza privata, ma anche spazio di incontri politici, di festa, di ricevimenti insomma una vera cittadina imperiale a tutti gli effetti. Al suo interno infatti Adriano nun se faceva manca nulla e disponeva delle terme, di un teatro greco, di un’accademia e di molti altri comfort. Uno dei monumenti più famosi di questa villa è sicuramente il Pecìle, ovvero una ricostruzione del portico presente all’interno dell’agorà di Atene, molto amato dall’imperatore; questo rifacimento presente a Tivoli consta di una piccola piscina d’acqua contornata anticamente da un portico, di cui ora rimangono solo le colonne, in cui si era soliti passeggiare e discutere di vari argomenti. La bellezza di Villa Adriana non è passata inosservata nel mondo, tanto che nel 1999 è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, con questa motivazione:
«Villa Adriana è un capolavoro che riunisce in maniera unica le forme più alte di espressione delle culture materiali dell’antico mondo mediterraneo. Lo studio dei monumenti che compongono la Villa Adriana ha svolto un ruolo decisivo nella scoperta degli elementi dell’architettura classica da parte degli architetti del Rinascimento e del Barocco. Essa ha, inoltre, profondamente influenzato un gran numero di architetti e disegnatori del XIX e del XX secolo»
Che volete deppiù?
La bellezza di Tivoli non si estinse con l’impero romano ovviamente, e nel Rinascimento, più precisamente nel 1550, il cardinale Ippolito II d’Este fu nominato al Papa Giulio III governatore a vita di Tivoli. Lo sfarzo della corte ferrarese a cui era abituato questo cardinale, non si rispecchiava nel sobrio convento francescano in cui era situata la sede del governatore, così Ippolito cominciò la ristrutturazione di quest’edificio e il conseguente ampliamento. Le attrattive principali di questa villa sono sicuramente le fontane e i moltissimi giochi d’acqua presenti nel parco, come anche gli affreschi presenti all’interno dell’edificio. Questa villa poi assumeva il compito di ospitare gli incontri più lunghi del cardinale, quelli che non si potevano tenere a Roma. Alla fine dell’800 poi, questa villa divenne famosa perché al suo interno visse gli ultimi anni di vita il compositore ungherese Franz Liszt. E voi le avete mai visitate queste ville?
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