La Fontana del Peschiera, una “giovane” vasca della città
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L’amore è stato descritto in tutti i modi, cantanti, poeti, attori, registi, al teatro o al cinema, nelle canzoni o nei libri, ma il sentimento vero, quello popolare della gente lo si può trovare solo nelle strade, nelle piazze tra la gente e soprattutto…sopra i muri! Ecco per voi una carrellata di dediche o vere e proprie maledizioni scritte per le vie della capitale!
Il primo amore che si incontra a Roma è sicuramente quello per la città. Chi passeggiando tra le vie del centro storico o in quelle dello shopping non si è innamorato dei monumenti, dei palazzi di questa nostra bella capitale. I romani questo amore lo portano dentro di loro, nel profondo del loro cuore e lo esternano in tutti i modi con canzoni e poesie come questa de Er Bestia che descrive in pochi versi piccole parti della città di Roma:
Tor bella c’ha la banda
la chiesa c’ha i segreti
majana c’ha la banda
er trullo c’ha i poeti
C’è una cosa però all’interno della città di Roma che è entrata a far parte nel bene o nel male nel cuore dei romani ed è l’azienda dei trasporti Atac al quale sono dedicati murales come questo:
Atac nun me meriti (fs figuate!)
Oppure dediche in cui si fanno paragoni con i roventi mezzi che girano tra le vie della Capitale:
Il mio core brucia pe te come n’autobus dell’Atac
Ma oltre all’amore per la città e al pensiero fisso all’azienda dei trasporti comunale, i romani che sono un popolo di passionari, soffrono effettivamente le pene d’amore e cercano in tutti i modi di non perdere il proprio partner, dedicandogli iscrizioni che mettono a nudo il proprio sentimento come:
Anche se ‘nte chiamo non vuol dì che non te penso.
È pur vero che il cuore verace del romano esce fuori quando arriva, purtroppo, la delusione d’amore e ci si lascia un po’ ai ferri corti
Ti auguro di incontrare l’anima de li mortacci tua
O quando il proprio partner porta alla disperazione l’altro con richieste esagerate, in un primo tempo anche appoggiate dall’altra persona, seppur abbozzando, come si dice a Roma
Mortacci tua e li mia perché te do retta
Infine c’è proprio la disperazione cosmica, quella degna del Leopardi più nero o dei filosofi più pessimisti e allora la relazione diventa quasi una condanna
Sta’ co’ te m’ha riportato indietro de 10 anni, quanno me volevo ammazzà
Ci sono poi anche amori che trascendono le persone; questo sentimento infatti può rivolgersi anche verso animali, con scritte anche abbastanza criptiche come
Ciao bau! Baci miao
Che ricordano le poesie di Brunello Robertetti, il personaggio comico inventato dall’attore Corrado Guzzanti
Oppure l’amore per la cucina, che si sa per i romani è una cosa sacra; dunque fidarsi di una persona è una cosa seria e allora meglio farlo a stomaco pieno
Fidarsi è bene, ‘na carbonara è mejo
Rimanendo sempre in tema culinario ci sono poi anche detti romani che comparano metaforicamente l’amore alla preparazione di un piatto di cucina:
Se voi er piatto che te piace ce vo’ er tempo che se còce
L’amore però è la cosa più bella che possa capitare nella vita di ognuno di noi e allora ci sono anche dediche che ispirano, che spingono le persone a innamorarsi, come
Tu pensa a resta’ che a fatte innamora ce penso io
E anche scritte motivazionali che cercano di dare la carica a chi in quel momento ce sta a prova co’ quarcuno
‘nce devi provà, ce devi riuscì
Lo sappiamo poi, il romano è un persona vera, che in tutte le cose che fa dà il massimo, ci mette il 100%, non sempre può andare bene e alla fine c’è chi la prende anche con filosofia sottolineando che in tutte le cose che si fanno
Conta er core
Lo spirito spensierato e compagnesco dei romani esce fuori anche dalle scritte sui muri come questa che riassume benissimo in poche parole la voglia di vita di tutti i cittadini romani
Noi volemo canta’ sempre, divertisse a tutte l’ore…noi volemo solo ride, beve er vino e fa’ l’amore!
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