La fontana della sfera nella magica location del Foro Italico
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Continua la rubrica di Roma.com che vi suggerisce quali cittadine, quartieri e luoghi meritano una visita seguendo le uscite del Grande raccordo anulare, la circonvallazione che stringe Roma, magari lasciandovi alle spalle gli ingorghi creati dal traffico per rientrare nel centro città! Oggi vediamo dove ci porta l’uscita numero 2 del Gra.
Il secondo svincolo del GRA, che fa subito seguito all’uscita numero 1 sulla via Aurelia, sbuca su via di Boccea, che dà il nome alla zona di Roma circostante. Posta al tredicesimo miglio della via Cornelia antica, strada romana fatta forse costruire per volere di Caligola – si ignora, infatti, l’epoca esatta di costruzione della strada –, Boccea deve la sua denominazione agli antichi romani: la presenza, in quell’area, di arbusti di bosso, buxus in latino, determinò il toponimo, modificato poi in Buxo o Bucea, da cui l’odierno Boccea. Ancora oggi, inoltre, sorge in corrispondenza dell’incrocio con la via Cornelia, al quattordicesimo chilometro di Via di Boccea, la tenuta di Boccea, splendida residenza nel verde che ingloba la chiesa dedicata ai Santi Mario e Marta e ideata dall’architetto Virginio Bracci nel 1789, su commissione di papa Pio VI. L’antico casale è oggi divenuto una location per eventi e ricorrenze, immersa nel verde del parco secolare che la racchiude.
Come accade per la via Aurelia, anche il quartiere di Boccea, zona urbanistica del XIII Municipio del Comune di Roma, si classifica ai primissimi posti come posizione strategica per visitare Città del Vaticano. Area squisitamente residenziale del più grande quartiere Aurelio, Boccea conserva ancora molte tracce della vegetazione che ne ha determinato il nome di battesimo: non solo arbusti di bosso, ma pini e pioppi ombreggiano i parchi e le aree verdi sparse per la zona. Tra queste, ricordiamo il parco di Villa Doria Pamphilj, residenza storica che con i suoi 184 ettari di verde è il secondo più grande parco pubblico della città; e la Pineta Sacchetti, ambiente naturale protetto del Parco regionale urbano del Pineto che copre un’area comprendente i quartieri Aurelio, Primavalle e Trionfale. Sebbene non ricada nella giurisdizione di Boccea, ma sia invece all’interno del quartiere Casalotti, ricordiamo anche la presenza dello splendido Parco della Cellulosa, facilmente raggiungibile dall’uscita numero 2 del Gra. Il parco è stato istituito a Monumento Naturale con il decreto del presidente della regione Lazio n. 165, 11 maggio 2006, grazie all’impegno del Comitato per la Tutela e la Salvaguardia del Parco della Cellulosa, costituito dagli abitanti del quartiere nel 2005 e che continua a promuovere iniziative e attività nell’area.
Uno dei punti di attrazione del quartiere è certamente il Forte Boccea, una delle quindici opere militari di difesa fissa che sorgono in tutta Roma e costituenti il campo trincerato della città. Vero e proprio simbolo dell’area che, in epoca romana, era a vocazione prevalentemente agricola e divenne poi fortemente interessata dalla presenza papale per via della vicinanza a San Pietro, il Forte Boccea fu edificato per volere regio fra il 1877 e il 1881 su una superficie di 7,3 ha, al primo chilometro di via di Boccea. Dalla fine dell’epoca post-unitaria sino al 2005 la costruzione è stata adibita a carcere giudiziario; nel 2013, il Forte è passato dal Demanio al Comune di Roma, che ha votato per la riconversione degli ettari di verde in un parco pubblico che ospiti eventi culturali (un po’ come accade per il Forte Preneste, situato nell’omonimo quartiere Prenestino) e dello spostamento del mercato rionale di Boccea nella zona antistante.
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