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La Villa Lante di Bagnaia è un capolavoro manieristica, votato come il parco più bello d’Italia, per i suoi giardini curati e con straordinari giochi d’acqua e per i due palazzi ricchi di affreschi
La Villa Lante di Bagnaia, nella provincia di Viterbo è insieme a quello di Bomarzo uno dei più famosi giardini italiani del XVI secolo. Anche senza un accertamento documentaristico, a idearlo sarebbe stato Jacopo Barozzi da Vignola, con la costruzione che partì nel 1511 per concludersi nel 1566 su commissione del cardinale Gambara. A prendere il suo attuale nome fu l’acquisto del duca Ippolito Lante il secolo successivo. Per l’accesso, al prezzo di 8 euro, dal 1 al 15 aprile è in vigore l’orario 8.30-18.30, dal 16 aprile al 15 settembre la chiusura è posticipata alle 19.30. Nel 2011 è stata votata come il Parco più bello d’Italia.
Il plesso è costituito da due palazzi quadrati con al pian terreno logge che sostengono il piano nobile sovrastante. Ogni facciata ha tre finestre, sormontato da un torrino o lanterna, che si erge sulla sommità del tetto costituito da tegole spioventi. Costruite secondo lo stile manierista, si raggiungono dopo aver attraversato la sobria piazza con una rampa di gradini che portano a un arco bugnato, con stemmi papali in pietra. Se all’esterno i due palazzi sembrano identici, a differenziarli sono gli affreschi: da una parte la pittura paesaggistica, dall’altra uno stile più classicheggiante con intonaco modellato.
I giardini costituiscono l’attrazione principale di Villa Lante, grazie al sapiente lavoro di uno specialista di architettura idraulica senese, Tommaso Ghinucci. Cascate, ninfei, zampilli e scherzi d’acqua dialogano vivacemente con la pietra e le incantevoli e curate siepi di bosso, spezzando il rigore perfetto dei giardini all’italiana. Tante le fontane, come quella del Pegaso, dei Mori, dei Lumini, dei Fiumi, del Castoro e dei Delfini, che si possono ammirare in questo luogo incantato frutto del genio umano e della fantasia dei suoi costruttori.
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