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Al parco di Bomarzo la mostra di arte contemporanea di due scultori romani

foto di: Immagini prese dal web

L’arte contemporanea e rinascimentale a braccetto nel suggestivo Sacro Bosco di Bomarzo dove è possibile visitare la mostra Capsula del Tempo degli artisti romani Tommaso Cascella e Sandro Scarmiglia

L’arte contemporanea che si mescola con le sculture del parco

Per la prima volta l’arte contemporanea incontra l’arte architettonica nella dimensione mistica e onirica del Sacro Bosco di Bomarzo in provincia di Viterbo, grazie alla mostra Capsula del Tempo con le sculture di Tommaso Cascella e Sandro Scarmiglia. Nella suggestiva cornice del parco, animato da case storte, bocche fuori misura e animali in metamorfosi, è possibile ammirare  fino al 23 ottobre le creazioni contemporanee di due scultori di sin dagli anni ’90 hanno fatto della scultura la propria ragione di vita e il proprio lavoro, tra ricerca e contaminazione. Entrambi romani, Tommaso Cascella e Sandro Scarmiglia, con le loro sculture, ripropongono lo spaesamento che ogni visitatore può provare all’interno del bosco con un dialogo costante con la natura del luogo.

La nascita del parco che ha meravigliato artisti e visitatori per secoli

È il 1552 quando Vicino Orsini inventa il suo Sacro Bosco dando inizio alla costruzione di uno dei luoghi più enigmatici del Rinascimento. Nel piccolo feudo di Bomarzo, Orsini crea un giardino surreale, un labirinto in grado di stupire e disorientare chiunque. In epoca contemporanea Salvador Dalì per primo, poi Marcel Duchamp, André Breton e molti altri personaggi dell’arte e della cultura visitano e rimangono affascinati dagli anni ’50 del secolo scorso è divenuto di proprietà e poi recuperato dalla famiglia Bettini.

Il visitatore in totale armonia con lo spazio circostante

È in questa dimensione che entrerà il visitatore di Capsula del Tempo in contatto fra misteri, arti plastiche, in comunicazione tra loro lungo la linea del tempo che va dal Rinascimento ad oggi. Cascella e Scarmiglia, per le loro forme arcaiche, usano il ferro e il cemento per datare il nostro tempo tecnologico e precario. Il fantastico del Parco viene così inglobato in un gioco di forma e luce intenso e fluido, in assoluta relazione e armonia con lo spazio. La mostra nasce dall’iniziativa congiunta tra il Sacro Bosco e l’Associazione Culturale Arte e Benessere di Bomarzo, ed anticipa un denso programma di eventi per il cinquecentenario della nascita di Vicino Orsini che ricorrerà nel 2023.