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Nell’Antica Roma settembre era il mese dedicato ai Ludi Magni in onore di Giove che consistevano in gare sportive e spettacoli teatrali con danze e rappresentazioni sceniche, processioni e banchetti
I Ludi Magni detti anche Ludi Romani erano dei giochi pubblici dedicati a Giove che si svolgevano dal 4 al 19 settembre, a inserirli per la prima volta all’interno del calendario romano fu Tarquinio Prisco nel 366 A.C., la location era il Circo Massimo ed in occasione di questi erano inscenate delle tragedie teatrali ispirate a quelle greche. La festa era molto sentita dalla cittadinanza al punto che, come avveniva in Grecia, la presenza del popolo era fondamentale.
La festività iniziava il 4 settembre con i Ludi Scenici, spettacoli teatrali che vengono portati a Roma soltanto nel 300 A.C. erano stati introdotti per la prima volta per rendere omaggio agli dei e placare la loro ira che era stata ritenuta la causa di una pandemia di peste che aveva colpito la città causando un numero enorme di vittime. Dall’Etruria provenivano ballerini che si esibivano accompagnati da un flauto e duravano fino al 13 settembre, il giorno in cui veniva festeggiato l’anniversario del tempio Ottimo Massimo sul Campidoglio insieme all’Epulum Iovis, un ricco banchetto cui erano invitati anche gli dei a partecipare, le cui statue venivano disposte su dei letti accanto ai tavoli dei presenti.
Il momento più atteso dei giochi erano però i Ludi Circenses del 15 settembre che si aprivano con una processione che attraversava il foro per raggiungere il tempio di Giove al Circo Massimo dove si svolgevano poi i giochi. Terminata la processione venivano poi svolti dei sacrifici in onore degli dei, con buoi uccisi e offerti a Giove. Le sfide erano molte e diverse, con gli atleti che erano accolti dalla folla. Vi erano, infatti, le gare di carri e di cavalli, corse di guerrieri, lotta e pugilato.
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