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Il Circo Massimo è lo stadio più grande costruito dall’uomo nella storia. Ai tempi dell’antica Roma era un enorme punto di raccolta ma cosa si faceva all’interno della struttura? Scopriamo qualcosa di più a riguardo.
Roma è una città che nei secoli ha dato vita a diverse strutture, alcune delle quali detengono dei record. Tra queste vi è il Circo Massimo, che è considerato lo stadio più grande di tutta la storia. Ai tempi era un’arena gigantesca nelle quali si svolgevano le competizioni, ed era anche il punto in cui si raccoglieva la maggior parte del popolo romano. Anche oggi è un punto di raccolta, ma per le persone che vogliono passare qualche momento di relax sotto al sole, magari sdraiati su un telo.
Le origini dello stadio risalgono al periodo della nascita di Roma e quindi ai tempi di Romolo con lo scopo di ospitare i giochi romani. Era una grande pista in cui far gareggiare soprattutto i cavalli ed era ornata dagli spalti in legno. A fare da separé ai due lati dell’arena vi erano poi delle statue o dei pilastri, che rappresentavano gli dei venerati nella Valle Murcia.
Nei secoli l’enorme struttura venne ampliata e ogni re ed Imperatore diede il suo contributo. Cesare per esempio fece costruire un edificio intorno allo stadio che era di supporto agli spalti e conteneva anche delle botteghe. Augusto poi fece costruire una platea reale, nella quale la sua famiglia poteva guardare i giochi affacciandosi direttamente dalla propria dimora. Nerone invece che nella vita le aveva provate tutte, partecipò ai giochi e fece ampliare la struttura, che poi si bruciò a causa del terribile incendio avvenuto durante il suo principato.
L’Imperatore Tito fece in seguito costruire una grande arcata sulla curva più piccola dell’arena ma poi il tutto venne distrutto a causa di un secondo grande incendio. La struttura perse così il suo splendore di una volta. Diventò prima un magazzino, poi un mulino ed infine un punto riservato ai Papi ed ai nobili in cui cercare degli antichi tesori, come gli obelischi che oggi si trovano a Piazza del Popolo e nel Laterano.
Un tempo quindi il grande stadio era un punto nel quale gli antichi romani si riunivano per assistere o partecipare ai giochi. Questi erano soprattutto delle corse con i carri, durante le quali gli schiavi o i prigionieri giravano intorno all’arena, lottando così per la propria libertà. Il vincitore della gara sarebbe stato liberato di conseguenza per i partecipanti si trattava di un momento ricco di suspense.
Quattro erano le squadre che partecipavano al torneo e sette erano invece i giri di pista che facevano. A segnalare la fine di ogni giro c’erano delle uova, che venivano lanciate a terra oppure dei delfini che venivano spostati.
Nello stadio poi si svolgevano le gare tra le navi, per cui per l’occasione l’arena si trasformava in una grande vasca che veniva inondata dalle acque del Tevere.
Lo stadio poi è stato anche lo scenario del Ratto delle Sabine, quel momento in cui gli uomini romani rapirono le donne sabine, unendosi poi a loro. Le leggende raccontano infatti che il rapimento fosse avvenuto durante i giochi.
Il Circo Massimo era poi il palco perfetto nel quale svolgere le manifestazioni, le esecuzioni e le lotte tra i gladiatori. Questi ultimi erano dei momenti sanguinari in cui i prigionieri di guerra si sfidavano tra loro oppure andavano a caccia degli elefanti nell’arena.
Oggi al Circo Massimo non si hanno più le gare tra carri o tra i gladiatori. Lo stadio infatti è diventato il luogo perfetto per ospitare gli spettacoli musicali, come ad esempio il Capodanno romano. Durante la notte più lunga dell’anno il Circo Massimo si illumina di fuochi d’artificio e diventa una grande palco nel quale si esibiscono gli artisti. Durante l’estate è invece la sede del Rock in Roma, un festival dedicato alla musica rock che raccoglie ogni anno migliaia di persone.
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