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Il 20 settembre di ogni anno viene celebrato il “Natalis Romulus” ovvero il giorno in cui nacque Romolo, un uomo leggendario nonché il primo re e fondatore di Roma. Scopriamo però qualcosa di più a riguardo
Roma è una città davvero antica che vanta di numerose leggende. Molte di queste ruotano intorno al suo primo fondatore Romolo, un uomo dotato di un grande intuito e capacità politica che viene festeggiato il 20 settembre con il Natalis Romulus. Nel latino natalis indicava l’inizio di qualcosa di importante, in questo caso la nascita di Romolo.
Egli era il fratello gemello di Remo e il figlio di Rea Silvia, il cui padre era Numitore. Quest’ultimo doveva governare sulla città di Alba Longa insieme al fratello Amulio ma era stato cacciato dal proprio regno, mentre sua figlia Rea Silvia era stata costretta a non sposarsi o avere figli ed a diventare una vestale. Il dio Marte si era però innamorato della sacerdotessa ed aveva dato così alla luce due figli, ovvero Romolo e Remo.
Amulio infuriato, aveva segregato la nipote e ordinato ad una guardia di uccidere i due bambini, ma questa presa dalla commozione non era riuscita ad ucciderli e li aveva così lasciati in una cesta sulle acque del Tevere. Le leggende narrano che la prima a trovare i bambini era stata una lupa, che li aveva allattati e riscaldati come fossero suoi cuccioli. Successivamente erano stati ritrovati da un pastore, Faustolo che li aveva cresciuti con amore insieme alla propria moglie.
Crescendo i 2 gemelli dimostravano di essere diversi tra loro, sia nell’aspetto che nel carattere. Erano poi riusciti a scoprire le loro vere origini e così iniziarono a tramare vendetta. Uccisero il proprio zio Amulio e riportarono al trono di Alba Longa Numitore, liberando così anche la loro madre, Rea Silvia.
Avevano però intenzione di governare su un territorio tutto loro, per questo motivo decisero di separarsi dalla propria città e di costruire colei che sarebbe diventata Roma.
Inizialmente Romolo e Remo erano molto uniti ma presto iniziarono a litigare tra loro. Le prime diatribe sorsero per scegliere la posizione della città. Remo aveva iniziato ad edificarla sull’Aventino lontano dalla gente e chiamarla Remorium, in onore degli uccelli remores. Romolo invece voleva una città più vicina alla gente e di conseguenza aveva iniziato a costruirne una sul colle Palatino, la cosiddetta Roma Quadrata.
Vicino alla città viene edificato poi il primo tempio della storia romana, dedicato al dio Asilo, che nelle epoche future sarebbe stato appunto un luogo di asilo e di rifugio per tutti i fuggiaschi.
Roma quindi iniziava a prendere vita e ad avere un nome, anzi 3 nomi; uno politico ovvero Roma, uno d’amore ovvero Eros che simboleggiava l’amore divino che bisognava avere per la città, ed il nome Flora che indicava invece una città nascente e ricca.
Gli scontri tra Romolo e Remo erano diventati sempre più accesi per questo motivo entrambi decisero di separarsi e di lavorare ognuno alla propria città. Romolo aveva così iniziato a tracciare dei solchi che in futuro sarebbero state le attuali mura romane, per segnare i confini tra il suo regno e quello del fratello. Riteneva questi limiti insolcabili per cui chiunque li attraversasse, sarebbe stato ucciso.
Remo per sfida e ripicca passa il solco romano e viene ucciso in uno scontro contro Romolo e successivamente sepolto nella sua Remorium. Romolo diventa così il solo re di Roma e prepara l’inaugurazione della futura città. Sceglie di farla nascere durante la festa di Pales, dedicata all’agricoltura e 11 giorni prima dell’apertura di Roma, chiama tutti gli abitanti delle città vicine ed attraverso un rito fa portare via ad ogni cittadino una zolla di terra di Roma, per simboleggiare che la città fondata da Romolo avrebbe dominato su tutto l’attuale Lazio. Per concludere il rito Romolo dette voce al suo corno affinchè il nome di Roma risuonasse ovunque. Era con questo ultimo simbolico gesto che nasceva la città più gloriosa al mondo.
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