La fontana della sfera nella magica location del Foro Italico
La fontana della sfera si trova nel complesso del Foro Italico, ornata da mosaici bianchi e neri con soggetti marini, quando è stata[...]
Il piccolo lago dei castelli romani non è famoso solo per le sue dolcissime fragoline di bosco ma anche per essere stato uno dei luoghi in cui i gli antichi romani passavano il loro tempo libero; per molti anni il lago fu avvolto anche da un mistero…un mostro sottomarino? No, due navi scomparse, scopriamo meglio di che si tratta.
Arroccato sopra una piccola altura a sud di Roma sorge il caratteristico paesino di Nemi. Il suo nome deriva dall’antica denominazione latina, Nemus Dianae ovvero “bosco di Diana”; in questo territorio così rigoglioso e pieno di cacciagione gli antichi romani e anche le civiltà pre-romane, pensavano cacciasse Diana, la dea della Caccia, che in questi boschi godeva anche di un tempio a lei consacrato. Oggi di questo luogo sacro che anticamente sorgeva sulle rive del lago, rimangono solamente le fondamenta e pochi altri resti, avvolti però dalla vegetazione e purtroppo non visitabili. Il piccolo specchio d’acqua che domina la vista panoramica dal piccolo paese di Nemi è di origine vulcanica e fa parte del complesso del Vulcano Laziale che comprende anche quello di Albano, su cui si affaccia l’altro paese del Papa, Castel Gandolfo.
Dal I secolo d.C. cominciò a circolare una leggenda secondo cui all’interno del lago giacessero due navi sommerse. Per molti anni queste storie furono confermate dai ritrovamenti dei pescatori che dalle loro reti tiravano su antichi resti di imbarcazioni. Numerosi lavori di ricerca e recupero furono tentati durante i secoli (i primi nel XV secolo, poi nel 1535) e finalmente nella prima parte del ‘900, dopo 5 anni di lavoro dal 1928 al 1932, attraverso l’ausilio delle idrovore, si abbassò il livello del lago e si recuperarono le due navi della grandezza di 64 e 71 metri. A farle costruire si pensa fu Caligola, noto imperatore romano, odiato da senato e senatori, che infatti dopo la sua morte decretarono una damnatio memoriae, facendo distruggere tutte le immagini che lo ritraevano e tutte le sue opere, tra cui proprio le navi, affondate nel lago. Le due imbarcazioni, consacrate una a Diana e l’altra a Iside, venivano utilizzate dall’imperatore sia come palazzi galleggianti in cui ricevere i suoi ospiti (‘na cosetta, giusto pe’ gradì) o anche per il suo divertimento, facendole guerreggiare tra loro simulando battaglie navali.
Le due imbarcazioni una volta recuperate furono collocate all’interno del Museo delle Navi Romane fatto costruire appositamente sulle sponde del lago e ancora oggi visitabile. Purtroppo il loro destino maledetto non le ha mantenute fino ai nostri giorni perché a causa di un incendio, probabilmente appiccato dolosamente tra il maggio e il giugno del 1944, queste imbarcazioni furono devastate e distrutte in gran parte. I responsabili dell’incendio non furono mai scoperti e forse si pensa che furono le truppe tedesche in ritirata ad appiccare il fuoco.
Oggi Nemi è famosa oltre che per il ritrovamento di queste navi, anche per la produzione di fragoline di bosco, che vengono usate per molti dolci tipici in questa zona. La leggenda vuole che le lacrime di Venere, addolorata per la morte di Adone, cadendo a terra nei boschi di Nemi si trasformassero in piccoli cuori rossi, dando vita al dolce frutto. Risalendo dal lago e attraversando tutto il paesino, non si può fare a meno di fermarsi per un break, una merenda…dolcissima! L’odore che attraversa i vicoli di Nemi è inconfondibile e una volta seduti al tavolo l’ordine è già scritto: “Caffè e crostatina!”. I minuti che passano dall’ordine all’assaggio diventano interminabili e addentare finalmente il cestello di pastafrolla contenente crema e fragoline di bosco non ha prezzo! In più avrete davanti a voi una delle viste più belle di tutti i castelli romani, cosa si può volere di più?
E de fravole ‘n profumo
solo a Nemi poi senti’.
Sotto quel lago
un mistero ce sta
de Tibberio le navi
con l’antica civiltà.
(Foto e video dal web)
La fontana della sfera si trova nel complesso del Foro Italico, ornata da mosaici bianchi e neri con soggetti marini, quando è stata[...]
Alcuni di voi, con buona probabilità, stanno ancora cantando un ritornello al di fuori delle aule universitarie. Altri sono nuovamente pronti ad imbracciare[...]
Presto la Via Appia potrebbe diventare il patrimonio mondiale dell’Unesco. Se così fosse per l’Italia sarebbe il 66° patrimonio presente nella penisola. Un[...]
In un certo senso, il nostro moto circolare si potrebbe concludere qui. Siamo partiti da Piazza del Popolo e, adesso, ne stiamo ammirando[...]
Regina Margherita/Galeno è una fermata della linea 19 del tram della città di Roma con capolinea in Risorgimento/S.Pietro e Gerani, ecco cosa è[...]
Mi piacerebbe tanto saltare l’intro di questo articolo, così da potervi fornire le giuste coordinate per potervi perdere, ancora una volta, tra le[...]
Si trova sull’Aventino ed è una chiesa che sembra poggiare sui resti di un’antichissima domus. Degli scavi hanno rinvenuto dei resti di un[...]
Potresti aver notato questa fontana, che pur trovandosi in un incrocio, non passa inosservata per la sua eleganza. Tuttavia, col passare del tempo,[...]
Le pause non mi sono mai piaciute più di tanto, anche perché ho sempre odiato la settimanalizzazione delle notizie. Reputo, però, che possano essere[...]
Quella che vi avevo promesso, con la precedente tappa, non è una meta facile da raggiungere. Spero che non abbiate la felice di[...]
Molto spesso, quando si vive in una città enorme come quella di Roma, è più facile rintanarsi nella propria comfort zone. Ho avuto[...]
La fermata Pinturicchio non è solamente un punto di riferimento per i pendolari, che viaggiano per Roma con i mezzi, ma anche per[...]
L’unica fontana che fungeva da abbeveratoio che è rimasta nel centro di Roma delle numerose che esistevano nel passato si trova sul Lungotevere[...]
Iniziata a costruire durante il Rinascimento, la chiesa di Santa Maria in Monserrato ospita opere di notevole prestigio nelle sue cappelle e nel[...]
Ci siamo sentiti piccoli e insignificanti davanti al Colosso romano, ma sapete cosa mi ha sempre fatto riflettere? Il fatto che sulla sua[...]