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La chiesa di Sant'Onofrio al Gianicolo, meta di pellegrinaggio di letterati

foto di: Immagini prese dal web

La storia e la struttura della chiesa di Sant’Onofrio al Gianicolo, con uno splendido chiostro che ha visto la visita di molti grandi artisti per rendere omaggio a un genio della letteratura italiana, ecco chi

Sant’Onofrio al Gianicolo, la nascita e la suddivisione del complesso

Sant’Onofrio al Gianicolo è la chiesa madre dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Qua nel 1419 Nicola da Forca Palena diede vita a un eremo per poi costruire vent’anni dopo l’edificio attuale, a una sola navata con due cappelle per lato, preceduto da un sagrato erboso ed è chiuso su due lati da un piccolo portico. La parte più antica è il piccolo chiostro, costruito nel periodo della fondazione, nelle lunette sono affrescate storie del santo ad opera del Cavalier d’Arpino, in occasione del giubileo del 1600.

Luogo celebre per gli ultimi giorni di vita di Torquato Tasso

In questo luogo è morto il grande scrittore italiano Torquato Tasso, che vi arrivò da Napoli dietro la promessa di Clemente VIII di incoronarlo poeta, come era stato secoli prima per il Petrarca. Nella prima cappella a sinistra si trova il suo monumento funebre e, in suo omaggio è divenuta una delle tappe di artisti e letterati che erano in visita a Roma. Troviamo poco distante dal convento la quercia, sotto cui si dice che andasse a meditare e contemplare.

Gli altri monumenti funebri e il recente impiego teatrale degli spazi

Il luogo è poi stato utilizzato da San Filippo Neri come meta di passeggiate, e attrezzato come teatro dalla sua congregazione, tanto che pure oggi vi sono rappresentazioni sceniche all’aperto. Non solo Tasso ma altre figure illustri della cultura e della politica sono sepolti nel plesso. Nel passaggio del chiostro si trovano le tombe del poeta Alessandro Guidi e del marchese Giuseppe Rondinini. In altorilievo, nell’altare maggiore della chiesa, vi sono infine i resti del vescovo di Ragusa in Dalmazia Giovanni Sacco.